Sardine domani in piazza Mazzini, altolà a Casapound
Oltre 2.000 «interessati» sui social. Cpi: «Stiamo valutando». Gli organizzatori: «Noi antifascisti»
BOLZANO Ultime ore di maratona organizzativa per le Sardine che domani debutteranno alle 18.30 in piazza Mazzini. Se i numeri dell’agorà virtuale si replicassero in quella reale ci sarebbero le premesse per un successo, con oltre 2.100 persone iscritte al gruppo Facebook «Sardine Bolzano Bozen» e più di 400 partecipanti confermati e poco meno di 1.500 interessati sulla pagina evento. Ieri a tenere banco anche l’ipotizzata presenza di Casapound, respinta senz’appello dal coordinamento del Movimento che, avendo come bussola la Costituzione, non intende dialogare in alcun modo con i «fascisti del terzo millennio». Nella discussione sulla pagina ufficiale, tra gli attivisti più noti è il solo Antonio Anglani, già candidato M5S alle scorse provinciali, a proporre un’apertura. «Se stanno a casa è meglio — è la replica ufficiale — le Sardine sono e resteranno sempre antifasciste e antirazziste. Loro non sono ne l’uno ne l’altro». Sicuramente in piazza ci sarà l’Anpi con il presidente bolzanino Guido Margheri che fa proprie le parole della presidente nazionale Carla Nespolo: «Condividiamo la natura antiautoritaria, il ripudio dell’odio e di ogni linguaggio offensivo, la spontanea vocazione antifascista che si manifesta anche nel frequente canto di Bella ciao».
Attesi, rigorosamente senza insegne di partito, diversi esponenti di Pd, Verdi, Sinistra, mentre sospendono il giudizio i giovani Svp. «Guardiamo con attenzione al movimento — spiega Dominik
Oberstaller, segretario della Junge Generation — non saremo in piazza Mazzini, ma martedì ci riuniremo e valuteremo se aderire a eventuali future manifestazioni». Rispetto e interesse anche dall’ex leghista Carlo Vettori. «Sarei andato volentieri a dare un’occhiata — dice il fondatore di Alto Adige Autonomia — ma sarò impegnato in consiglio provinciale per la sessione di bilancio. Finora la protesta è prevalsa sulla proposta, ma è una presenza positiva per la democrazia».
Pur rivendicando una radice antifascista, non ci sarà Eva Klotz. «Non sono una che segua la moda — dice la fondatrice di Süd-Tiroler Freiheit — non lo faccio con l’abbigliamento e l’acconciatura, altrettanto accade con la politica. Se poi il movimento maturerà e si consoliderà, vedremo». L’essere presenza palesemente sgradita con ogni probabilità dissuaderà Casapound dal partecipare. «Nel caso, lo avremmo fatto per valutare i punti comuni con un movimento che, invece, si mostra sempre più affine al Pd» commenta il responsabile bolzanino, Andrea Bonazza.
L’ex leghista Vettori
«Anche se fino ad oggi la protesta ha prevalso sulla proposta, mi sembra un movimento positivo: farei un salto, ma c’è il consiglio»