Scoprire la magia del teatro dalla sala prove al copione
«Wordbox»: al Comunale di Bolzano le opere«partecipate»
Sbirciare dietro le quinte del teatro per scoprire cosa succede oltre al sipario e capire come nasce uno spettacolo teatrale è il sogno di molti.
Un sogno che, da oggi fino a domenica, in Alto Adige diventa realtà grazie alla rassegna «Wordbox - Parole per il Teatro» realizzata in sinergia tra il Teatro Stabile di Bolzano e Vereinigte Bühnen Bozen.
Per quattro giorni, nella sala prove al settimo piano del Comunale di Bolzano, alle 18,30, il pubblico più curioso delle dinamiche che animano la magia della «macchina teatrale» potrà finalmente entrare a contatto con quella fase solitamente inaccessibile: dalle prove a tavolino alla lettura del copione con le indicazioni del regista. Il tutto si inserisce nella più ampia cornice di «Wordbox - Fabulamundi», la nuova iniziativa nata da una costola dell’omonimo progetto culturale europeo «Fabulamundi Playwriting Europe: Beyond the Borders» avviato nel 2017 con l’obiettivo di costruire una rete europea, capillare e ramificata nei più svariati territori degli Stati membri, che sostenga e promuova la drammaturgia contemporanea in tutto il vecchio continente.
Quattro le proposte, due in italiano e due in lingua tedesca, presentate in un intreccio di testi contemporanei differenti: «Guerra Santa» di Fabrizio Sinisi e «Lullaby» di Industria Indipendente per l’audience italiana, mentre nella lingua di Goethe andranno in scena «Zwischenzeit» di Azar Mortazavi e «Europa flieht nach Europa» di Miroslava Svolikova nel riadattamento che il giovane regista Nicola Bremer ha realizzato in collaborazione con il drammaturgo Bernard Studlar.
Quattro testi e quattro attori - Maximilian Gruber Fischnaller, Paolo Grossi, Sara Pantaleo e Marlies Untersteiner diretti da un solo, geniale regista. Classe 1989, nato da madre svizzera e padre tedesco, Bremer è cresciuto in Italia, si è laureato al Dams di Torino ed è noto anche come autore teatrale soprattutto in Germania e in Scandinavia. A soli trent’anni ha già collezionato una serie di esperienze professionali e artistiche di altissimo prestigio: in Svezia ha fondato la compagnia «The Mainstream», mentre a Dresda ha scritto e diretto «Selfies einer Utopie», una serie teatrale in scena da ormai tre anni e destinata a collezionare successi di critica e pubblico.
A Bolzano, con grande velocità espressiva, gli interpreti in scena non avranno mai letto il copione e saranno chiamati ad affrontarlo per la prima volta davanti al pubblico seguendo le indicazioni che il regista darà loro dal vivo alzando dei cartelli.
Novità
Il pubblico può vivere da dentro quattro opere teatrali