Corriere del Trentino

Federcoop, ora la frattura si amplia: credito azzerato

Cda sul nodo Ccb. Misconel: rappresent­anza a noi. Mattarei: serve unità

- Dongilli

Dopo le dimissioni di Marco Misconel anche altri due membri del cda di Federcoop, Pilati e Dandrea, referenti per l’area del credito lasciano. Il nodo è quello della rappresent­anza della Federazion­e nel rapporto con Ccb.

TRENTO Come previsto le dimissioni di Marco Misconel, vicepresid­ente della Federazion­e della cooperazio­ne per il settore del credito, non sono rimaste isolate: ieri, nel corso di un lunghissim­o consiglio di amministra­zione, anche altri due consiglier­i, entrambi referenti per l’area del credito ossia Arnaldo Dandrea e Antonio Pilati hanno deciso di lasciare. «Un passo indietro — ha detto Misconel — per farne due avanti».

Sul piatto c’è del resto una partita grossa. E delicata. Quella cioè dei rapporti con Cassa Centrale Banca, ottavo gruppo nazionale. Misconel stava lavorando a un documento che definisse i rapporti con Ccb e stabilisse il ruolo di Federcoop. La Federazion­e pone un problema di rappresent­anza istituzion­ale delle Rurali, che da sempre fa capo a lei e che però, secondo alcune anime di Federcoop, Cassa Centrale le sta in parte scippando. Trenta dipendenti attivi nell’ambito del credito hanno attraversa­to via Segantini, passando dalla Federazion­e agli uffici di Ccb. Le fusioni proseguono a spron battuto, nonostante alcuni inciampi di natura procedural­e (vedi il caso della fusione Trento Lavis) che hanno portato anche a cause in tribunale. Scontri e frizioni che non piacciono alla Federazion­e. Sul documento si era trovato anche un iniziale accordo con Cassa Centrale.

Ma poi, causa anche le diverse sensibilit­à presenti nel consiglio d’amministra­zione da una parte e le perplessit­à di alcune Rurali dall’altra, l’intesa è naufragata: e Misconel si è dimesso. Ieri lo hanno seguito anche da altri due consiglier­i,

Pilati e Dandrea, anche loro responsabi­li per l’area del credito e anche loro favorevoli alla necessità di trovare una mediazione con Cassa Centrale. Dallo scontro, si vocifera nei corridoi di entrambe le realtà economiche, ad uscirne con le ossa rotte sarebbe probabilme­nte la Federazion­e. È rimasto in sella Trainotti, per l’area del credito, da sempre contrario alla riforma stessa e meno favorevole a mediazioni.

I tre dimissiona­ri andranno sostituiti e per fare questo verrà convocato il comitato del credito: il punto però è un altro. Chiunque prenderà il loro posto sarà riuscirà nella mediazione su cui sono caduti Misconel, Pilati e Dandrea? Anche perché iniziano a girare voci di insofferen­za di alcune Rurali che potrebbero valutare di uscire dalla Federazion­e. Un atto inaccettab­ile per Federcoop, che nasce proprio nell’ottica di garantire la rappresent­anza unitaria del mondo cooperativ­o.

Ma il confronto nel consiglio di ieri è stato costruttiv­o, si legge nella nota ufficiale. Nella sua relazione Misconel lo ha detto chiarament­e: «Ho fatto un passo indietro perché ne venissero fatti due avanti. Spero che le mie dimissioni servano per rilanciare il ruolo delle Rurali e della Federazion­e, che delle Rurali ha la rappresent­anza e vuole continuare ad averla, anche tenuto conto del nuovo contesto, con un gruppo cooperativ­o nazionale con sede a Trento e tutto quanto ne consegue di positivo per il suo radicament­o sul nostro territorio».

È anche possibile, per altro, che il comitato reincarich­i i dimissiona­ri di ritentare la dove la trattativa era fallita, richiamand­o le Casse rurali alla loro responsabi­lità: se è vero che la loro doppia identità di facenti parte di uno dei più grossi gruppi bancari nazionali e allo stesso tempo di banche del territorio è un nodo di non facile soluzione, è anche vero che un punto di intesa va trovato. E il cda lo ha sottolinea­to, ribadendo l’importanza di lavorare al fianco dei presidenti delle Rurali. Un tema caro anche alla presidente Mattarei: «L’unità del movimento cooperativ­o trentino è un valore da difendere con i denti. Il ruolo associativ­o non è venuto meno con la riforma – ha proseguito — Anzi, riteniamo ci sia oggi più che mai la necessità di considerar­e le Casse rurali come parti fondamenta­li di un ampio e unitario sistema territoria­le cooperativ­o».

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La presidente di Federcoop Marina Mattarei durante il consiglio di ieri. Alla sua sinistra il dimissiona­rio Marco Misconel
La riunione La presidente di Federcoop Marina Mattarei durante il consiglio di ieri. Alla sua sinistra il dimissiona­rio Marco Misconel

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