Se la natura diventa arte Incanto Giudicarie Esteriori
In mostra al Castello di Stenico le storie di chi ha scelto di viverci
Quattro siti riconosciuti da tre diversi programmi Unesco in meno di trenta chilometri. A livello mondiale questi casi eccezionali vengono definiti «Multi Internationally Designated Areas», e tra essi in Trentino c’è la Riserva di biosfera Unesco Alpi Ledrensi e Judicaria.
Un sistema complesso, composto dall’intero territorio del Parco Naturale Adamello Brenta, dal 2008 parte della Rete Mondiale dei Geoparchi; dai villaggi palafitticoli di Ledro e di Fiavè, dal 2009 riconosciuti Patrimonio Mondiale culturale assieme ad altri 109 simili insediamenti, databili fra il 5.000 e il 500 a.C., presenti in tutto l’arco alpino. Dallo stesso anno, i nove sistemi dolomitici ricadenti nelle province di Trento, Bolzano, Belluno, Udine e Pordenone sono Patrimonio Mondiale naturale. Infine, dal 2015 il territorio tra il Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta ha ottenuto il riconoscimento di Riserva di
Biosfera (fino a giugno 2019 sono 701 nel mondo, di cui 19 in Italia).
Per celebrare soprattutto il riconoscimento più recente di Riserva di Biosfera, fino al 17 maggio il Castello di Stenico ospita «#Proudtoshare – La nostra Biosfera, il nostro futuro», mostra organizzata dalla Riserva di Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria (fino al 22 marzo il Castello di Stenico è aperto nel fine settimana).
«Il percorso espositivo racconta le caratteristiche ambientali e culturali del territorio delle Giudicarie Esteriori, mettendo al centro il rapporto uomo-ambiente attraverso le attività tradizionali, i prodotti tipici, ma soprattutto le attività imprenditoriali giovanili che apportano nuove idee ed energie», spiega il curatore Stefano Zanoni.
Un progetto, dunque, che fa leva sulle buone pratiche del passato per guardare avanti in una prospettiva di tutela ma anche di innovazione rispettosa dell’ambiente. #Proudtoshare costituisce un importante passo in tal senso, perché unisce l’orgoglio di condividere la ricchezza del patrimonio naturale alla consapevolezza di un futuro da costruire insieme.
La mostra, che si sviluppa in due sale del castello – delle Guardie e dei Fiori – dà infatti spazio alla narrazione di diverse attività con cui i giovani stanno arricchendo il territorio, nella consapevolezza che «l’elevata biodiversità della Riserva di Biosfera è il frutto anche di millenarie attività umane a carattere agro-silvopastorale che hanno plasmato il paesaggio».
Si pensi, ad esempio, ai terrazzamenti che derivano da coltivazioni tipiche come le noci del Bleggio e l’olivo del Garda, o alle aree boscate modellate e dall’utilizzo del legname o ai pascoli d’alta quota che garantiscono la sopravvivenza di vaste praterie in cui vivono numerose specie endemiche.
Tra le storie di giovani su cui si sofferma la mostra c’è quella di Stefania: «Ho comprato due mucche scozzesi. Poi ho visto che io e mio fratello eravamo felici nella natura, d’estate andiamo a malga Trat, io mungo, faccio il formaggio, il burro, le confetture di more e il radicchio dell’orso», racconta. Sandro, invece, è tornato alla terra dopo vent’anni d’ufficio, mentre Moira alleva asine perché crede nella cosmesi naturale e coltiva piante officinali in un prato del nonno. Ancora, Elisa dopo la laurea in giurisprudenza coltiva biologico: «Piccoli frutti, erbe officinali e un vigneto sperimentale. Chi viene a trovarci è benvenuto come le stagioni», osserva.
In pochi chilometri, la Riserva di biosfera Unesco Alpi Ledrensi e Judicaria copre un dislivello di oltre 3.000 metri, includendo ambienti diversi, che spaziano dalle vette dolomitiche fino ai fiumi Sarca e Chiese, dai terrazzamenti del Tennese alle strette vallate alpine della Val di Ledro, dall’anfiteatro naturale delle Giudicarie Esteriori fino ai pascoli d’alta quota nella Valle del Chiese.
L’esposizione al Castello di Stenico è l’occasione per spiegare al pubblico i diversi aspetti di questo patrimonio materiale e immateriale. Si parte da una prospettiva nazionale, con alcuni allestimenti realizzati dal ministero dell’Ambiente che presentano il network delle Riserve di Biosfera italiane, specificandone la profonda relazione con le produzioni agroalimentari tipiche e l’enogastronomia di qualità.
Si prosegue «con una serie di pannelli, affiancati da una parte audiovisiva in cui si passano in rassegna le caratteristiche del rapporto uomo-ambiente del nostro territorio – prosegue Zanoni -. In parallelo raccontiamo gli altri siti Unesco del Trentino con una ricca sezione fotografica. La chiusura è dedicata ai giovani, perché il riconoscimento è inscindibile dagli investimenti che guardano al futuro», conclude Zanoni.
Filosofia Il percorso racconta il carattere culturale del luogo e l’habitat