«Il virus? Siamo più preoccupati del razzismo»
TRENTO «Siamo preoccupati per i nostri parenti in patria, certamente, ma senza drammatizzazioni. Cerchiamo di informarci, di capire quello che sta succedendo». Le preoccupazione Hao Wu, presidente dell’Associazione Cinese Trentino, sono ben altre: «Più che il coronavirus, ci spaventa il razzismo degli italiani nei confronti della nostra comunità».
La paura è quella di essere additati come responsabili della diffusione del virus?
«C’è chi pensa che questa epidemia sia colpa dei cinesi, ed è poi facile prendersela con tutta una comunità. Ma il coronavirus non è la malatpiegati tia dei cinesi, e non possono essere i cinesi da anni in Italia a trasmetterla. Noi qui in Trentino siamo come tutti gli altri trentini, non c’è differenza. Purtroppo c’è un sacco di ignoranza su questo».
Teme che ci possano essere ripercussioni sulle attività cinesi, dai negozi ai ristoranti?
«C’è già un calo di clienti, che è evidente soprattutto nella ristorazione. Ma anche qui è soltanto un pregiudizio, anche questo frutto dell’ignoranza. Il virus non viene trasmesso dai prodotti che si comperano nei negozi cinesi e tutti gli altri prodotti alimentari che vengono imnella cucina dei ristoranti cinesi in Italia, e quindi anche in Trentino, sono prodotti nazionali o provenienti dalla Comunità
La realtà
Alcuni membri dell’Associazio ne Cinese Trentino europea. Non arrivano dalla Cina».
Come comunità cinese in Trentino, come intendete reagire?
«Ripetendo quello che affermano tutti gli studiosi, tutti gli esperti, la scienza. Andiamo avanti, ma siamo preoccupati, e non solo per le nostre attività. Ci spaventa il pregiudizio e il razzismo, essere considerati pericolosi, essere evitati».
Siete anche in stretto contatto con l’Azienda sanitaria.
«Ci siamo resi disponibili fin da subito. Abbiamo già incontrato i responsabili della task-force provinciale, attivando un numero verde che risponde in cinese per le informazioni e un servizio di traduzione nel caso i medici dovessero avere bisogno di noi per meglio rapportarsi con eventuali pazienti di madrelingua cinese».
Nella comunità cinese c’è preoccupazione per i parenti in patria?
«La situazione sembra sotto controllo, anche se indubbiamente c’è apprensione. Ma ripeto, ora ci preoccupa molto di più la reazione nei confronti di chi abita al di fuori della Cina, anche in Trentino. Temiamo il razzismo nei nostri confronti».
Siamo trentini a tutti gli effetti, quanta ignoranza. Aiutiamo le autorità e i medici operando come traduttori