Voci, sangue, misteri: thriller trentino
L’esordio di Anna Pavani tra boschi e laghi con l’intuito della detective Lisa Harding
È ambientato in Trentino Voci nella nebbia, il thriller d’esordio della scrittrice veronese Anna Ersilia Pavani. Voci, sangue, misteri: sono questi gli ingredienti del libro, che racconta l’indagine della detective Lisa Harding. «Il Trentino — spiega l’autrice — è vicino a casa mia, dalle mie finestre vedo le montagne. E con le montagne ho un rapporto molto particolare, non potrei vivere senza. Ma salire in montagna mi riempie anche di inquietudine».
Cinque bambini, le montagne del Trentino, un’isola misteriosa, la nebbia fitta che avvolge tutto. E paura. Tanta paura.
Ecco gli ingredienti del thriller d’esordio della scrittrice veronese Anna Ersilia Pavani Voci nella nebbia (Mondadori, 283 pagine, 18 euro).
La detective inglese Lisa Harding è al centro di un’indagine in cui il passato e l’infanzia tornano prima in lampi frammentari e poi come cadaveri.
La caccia a un killer ossessionato dagli occhi delle vittime, un piccolo paese di montagna, troppi segreti celati, si aggrovigliano in una storia noir che inchioda dalla prima all’ultima pagina.
I cinque bambini avevano sfidato i divieti degli adulti, le leggende e la paura per un’avventura su quell’isola che si diceva fosse stregata. Da quel giorno, la loro vita è cambiata per sempre.
Anna Ersilia Pavani prima di Voci nella nebbia ha pubblicato vari romanzi d’avventura sotto pseudonimo. Aveva scelto il mistero anche per questo thriller, firmandosi sulla prima di copertina A.E. Pavani, senza chiarire se l’autore fosse un uomo o una donna. «Un vezzo, per confondere il lettore», spiega. Anche se poi nella quarta, il mistero dell’identità
è subito svelato.
La Pavani con il suo thriller che già si preannuncia come un best seller, conferma ancora una volta quanto i crime e i noir di successo siano dominio di scrittrici donne.
Una tendenza contemporanea, che dalla Svezia all’Italia vede le scrittrici ai vertici di vendita dei thriller.
Pavani, perché un thriller dopo i libri d’avventura? È un approdo definitivo?
«La mia cifra è la curiosità. Mi piace sperimentare, mettermi in gioco. Poi sono sempre stata attratta dal mistero. Quando tutte le bambine leggevano Pollyanna e Piccole donne, io divoravo Il leopardo che mangiava uomini
La fregata nera. Sono cresciuta
econ l’avventura, ma attirata dai fenomeni inspiegabili, quelli che fanno paura e attraggono allo stesso tempo. Mia nonna mi raccontava storie di fantasmi, sussurrando al buio. Ancora oggi quando ci ripenso mi vengono i brividi. Il passo verso il
thriller è stato quindi naturale. Ma non è detto sarà definitivo»
Il romanzo è ambientato tutto in Trentino-Alto Adige: boschi, montagne, paesini, tradizioni e il mito della strega. È un territorio che conosce bene?
«Il Trentino è vicino a casa mia, abito in Valpolicella (Verona), dalle mie finestre vedo le montagne. Sono stata spesso in Trentino da bambina, lo conosco. Ma ho un rapporto molto particolare con le montagne, le adoro, non potrei vivere senza. Amo alberi e boschi. Però salire in montagna mi riempie anche di inquietudine, mi attira e mi respinge. La stessa inquietudine che ho messo tra le pagine del mio thriller. Bellezza e paura».
La protagonista è una detective di grande talento, Lisa Harding: com’è nato il personaggio?
«Lisa è arrivata con naturalezza, per certi versi mi assomiglia, è il mio alter ego. Come me è una solitaria, ha pochi ricordi della sua infanzia, molta autoironia è la passione per l’avventura»
Il personaggio di Lisa Harding tornerà in un prossimo thriller?
«Può darsi. Di certo la sua presenza letteraria non sarà una toccata e fuga. Anzi, la sua prossima indagine potrebbe essere ambientata proprio nel Veneto”
Nel romanzo c’è sangue e caccia al killer, ma anche fenomeni soprannaturali.
«La storia del libro è molto di più di una caccia al killer, è un’esplorazione dell’inspiegabile, dell’animo umano, una ricerca su ciò che si è disposti a credere. E ci sono i sussurri del sovrannaturale, una dimensione che non si vede e che a volte guida, a volte depista»
Qual è il thriller di un altro autore o autrice che le è piaciuto di più?
«Sicuramente The Outsider di Stephen King»
La colonna sonora ideale per entrare nell’atmosfera del suo romanzo?
«Io ascolto prevalentemente musica strumentale, amo soprattutto le colonne sonore di Hans Zimmer. E scrivo sempre con la musica. Per il mio thriller penso a una playlist di Zimmer, The ring soundtrack (Maine theme), Inception soundtrack (dream within a dream), Interstellar (Dust), Max Richter (November), Vikings di Morris (Battlefield), The dark Knight (Blood on my hands).