Architettura moderna, il Prg tutela 71 opere
Il Comune avvia il censimento. Salvotti, Armani, Cristofolini tra i progettisti
Trento è disseminata di opere di grandi maestri dell’architettura moderna: dal condominio Italia 68 dell’architetto Giovanni Leo Salvotti, alla chiesa di San Carlo Borromeo dell’ingegnere Giulio Cristofolini per arrivare all’ex sede della Cassa malati dell’ingegnere Luciano Perini e alle Torri di Madonna Bianca, progettate dall’architetto Marcello Armani. Il Comune ora vuole valorizzare un elenco di 71 opere con la revisione del prg.
TRENTO Il complesso più celebre è senza dubbio quello delle Torri di Madonna Bianca, progettate dall’architetto Marcello Armani, ideatore anche di Palazzo Stella, la sede di Confindustria in via Degasperi. Ma Trento è disseminata di opere di grandi maestri dell’architettura moderna: in piazza Silvio Pellico, ad esempio, c’è il condominio Italia 68 dell’architetto Giovanni Leo Salvotti, in Clarina la chiesa di San Carlo
Borromeo dell’ingegnere Giulio Cristofolini, in piazza Venezia l’ex sede della Cassa malati dell’ingegnere Luciano Perini. Edifici che il Comune intende ora valorizzare nell’ambito del progetto di revisione del Piano regolatore generale.
Fanno parte di un elenco di 71 architetture realizzate nel periodo tra la fine della seconda guerra mondiale e gli anni Settanta caratterizzanti l’evoluzione della storia architettonica della città in tale periodo. La lista è stata redatta da un tavolo di lavoro composto da rappresentanti degli Ordini degli architetti e degli ingegneri, della Soprintendenza per i beni culturali, dell’Osservatorio del paesaggio, dell’università, del Comune e da uno storico dell’arte. Ora Palazzo Thun ha indetto una gara per individuare il soggetto (o i soggetti) che dovranno schedare gli edifici individuati dagli esperti: il Comune infatti, nel percorso di formazione del proprio nuovo Piano regolatore generale, intende estendere l’attuale sistema di tutela e valorizzazione dell’edificato storico anche agli episodi dell’architettura moderna e contemporanea meritevoli di attenzione.
«Si tratta di un concetto che va rivendicato — sostiene il presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Trento Marco Giovanazzi — è importante trasmettere una cultura di tutela anche dell’architettura moderna: non è diffusa la percezione che fra pochi anni sarà considerata storica e le sarà accordata la stessa dignità dell’architettura classica».
La lista trabocca di nomi importanti: Armani, Salvotti, Cristofolini, Perini, Bruno Brunelli che all’incrocio fra via Perini e corso Tre novembre ha firmato Palazzo Mosna nel 1968. Come si legge nell’avviso diramato dal Comune «gli edifici individuati necessitano di un approfondimento storico/tecnico che ne faccia emergere i caratteri distintivi e la collocazione storica nel percorso di costruzione della città moderna e consenta così di delineare puntualmente i possibili sistemi di tutela e valorizzazione».
«Non c’è alcuna intenzione di porre vincoli, ma la volontà di preservare i manufatti — aggiunge Giovanazzi — è importante che eventuali
Il periodo Le architetture sono state realizzate tra la fine della guerra e gli anni Settanta
Giovanazzi Questi manufatti vanno preservati ed eventuali interventi devono rispettare l’originale
interventi sugli edifici, ad esempio quelli di efficientamento energetico, vengano condotti in maniera rispettosa mantenendo, o comunque cercando di preservare, l’architettura originale».
L’importo complessivo del servizio a base di gara ammonta a 18.500 euro, chi si aggiudicherà l’incarico avrà tre mesi a disposizione per portarlo a termine. C’è tempo per candidarsi fino al 27 marzo.