L’allarme degli esercenti: «Catering, ordini azzerati»
Confcommercio: «Il calo nei ristoranti arriva al 50%». Confesercenti: «Lanciare messaggi tranquillizzanti»
TRENTO «A causa del Coronavirus, a causa dell’allarmismo sul Coronavirus — puntualizza il presidente dell’Associazione ristoratori e vicepresidente di Confcommercio Marco Fontanari — la gente sta girando con il freno a mano tirato. Ora la politica si concentri sul futuro, non perda tempo con le polemiche ma tutti uniti si cerchi di convincere il mondo intero che l’Italia e il Trentino sono mete sicure per il turismo».
Da quando è esplosa la paura del contagio, la ristorazione ha visto una riduzione importante della clientela: «L’afflusso abituale nei ristoranti e in genere degli esercizi pubblici ha subito una notevole diminuzione. Per quanto riguarda il catering assistiamo a un blocco pressoché totale. D’altra parte — osserva Fontanari
— le disposizioni della Provincia (ieri ammorbidite, ndr) hanno bloccato tutti gli eventi e le prenotazioni sono state disdette. C’era un’ordinanza e andava rispettata, anche quella di non fare assembramenti, di stare a una certa distanza anche nelle sale delle pizzerie e dei ristoranti».
La speranza del vice di Confcommercio — anche alla luce della nuova ordinanza — è che «ora ricominci la fruizione quotidiana e che il cliente torni alla normalità», perché in questi giorni la diminuzione dell’incasso è stata notevole: «Non mi piace sparare cifre a caso ma è facile intuire che chi aveva in programma catering e feste di laurea ha subito una perdita del 100% e sul passaggio quotidiano la diminuzione è attorno al 50%». Ma Fontanari si dice ottimista, «perché dobbiamo guardare avanti»: «Ora è necessario lavorare tutti per comunicare che la destinazione Italia, la destinazione Trentino, è sicura. Dobbiamo riconquistare la fiducia dei nostri clienti, dei turisti che dobbiamo riportare qui».
Fontanari ammette che «le scelte della politica e i toni esagerati di alcuni mezzi di informazione non hanno aiutato»: «Ma non me la sento di incolpare nessuno perché si è dovuta affrontare una situazione inedita. Per una volta — e qui si rivolge alla politica — non si perda tempo a puntare il dito, magari godendo degli errori fatti in buona fede dal governo nazionale o locale. Per una volta scopriamo l’unità, al di là della destra e della sinistra, evitando la speculazione politica per concentrarci sul rilancio dell’economia messa in ginocchio da questo Coronavirus».
La pensa allo stesso modo Massimiliano Peterlana, rappresentante degli esercenti pubblici della Confesercenti del Trentino, che anticipa l’intenzione di inoltrare alla giunta provinciale un documento con le richieste di interventi straordinari per il settore colpito: «Per poter diffondere serenità, le aziende, i bar, i ristoranti devono continuare a rimanere aperti. Ma c’è un problema, perché molti colleghi sono costretti a mettere i dipendenti in ferie forzate considerato il mancato incasso. Su questo dobbiamo essere aiutati con misure straordinarie, perché non possiamo tenere organici al 100% se la clientela si è ridotta».
Peterlana è convinto che sia importante il sostegno alle aziende che hanno subito una diminuzione di incasso dovuto alla diminuzione della clientela, «evitando però che debbano farsi carico del costo del personale» in esubero in questi giorni. «Poi dev’essere lanciato un messaggio tranquillizzante a tutti, perché questo allarmismo deve finire. Dobbiamo dire chiaro e tondo che si deve tornare al ristorante, in pizzeria, riprendendo l’abitudine del caffè al bar. Altrimenti non ne usciamo».
Fontanari Non si perda tempo in polemiche e divisioni politiche. Ora ci si concentri sul rilancio economico
Peterlana
«Invierò alla giunta le richieste di intervento straordinario per il nostro settore»