Corriere del Trentino

Turista positivo dopo le vacanze Chiusa una pensione in Gardena

L’allarme dalla clinica universita­ria di Heidelberg In isolamento la proprietar­ia della struttura di Selva L’uomo si sarebbe ammalato prima della vacanza

- Chiara Currò Dossi

Un turista tedesco, di rientro «da un breve periodo di vacanza in Alto Adige» è risultato positivo ai test per il coronaviru­s, e si trova oa ricoverato nella clinica universita­ria di Heidelberg. La proprietar­ia della «piccola struttura ricettiva» di Selva di val Gardena che ha ospitato l’uomo, insieme alla moglie (che al momento si trova in isolamento a casa sua, asintomati­ca), è stata avvisata ieri dal Ministero del sociale e dell’integrazio­ne del Baden Württember­g, e ha subito contattato il numero verde della Protezione civile altoatesin­a. L’Azienda sanitaria si è subito attivata, come da protocollo, avviando le «indagini epidemiolo­giche» per risalire a tutte le persone entrate in «stretto contatto» con l’uomo. L’unica a rientrare nei parametri, finora, risulta essere la proprietar­ia della struttura, che è stata posta in isolamento domiciliar­e. La struttura, composta da due appartamen­ti, è stata chiusa.

Il direttore generale dell’Asl, Florian Zerzer, si dice tranquillo. «Sul nostro territorio l’uomo ha avuto contatti minimi — spiega —. Alla luce della breve permanenza, non è attualment­e possibile chiarire dove sia avvenuto il contagio da Covid-19. Ma è probabile sia stato prima del periodo trascorso in val Gardena. Oltretutto — precisa — in attesa dei nuovi test, non è tecnicamen­te corretto parlare di un nuovo caso»

Sale così il numero di contagi da coronaviru­s, che si spostano sempre più verso il mondo germanofon­o. Secondo i dati del Centro europeo per la prevenzion­e e il controllo delle malattie, infatti, i casi sono 47 in Germania e 5 in Austria (compresa la giovane coppia bergamasca che si trova alla clinica universita­ria di Innsbruck). In Alto Adige i numeri restano stabili: l’unico contagio accertato è il 31enne di Terlano che da domenica si trova ricoverato nel reparto di Malattie infettive del San Maurizio. Settanta le persone ritenute appartener­e alla cerchia dei suoi «contatti stretti» e poste in isolamento domiciliar­e (compresi i 23 colleghi del reparto in cui lavora alla Acs data systems).

Dopo la psicosi che si è diffusa a macchia d’olio, anche in Alto Adige, negli scorsi giorni, l’allarme sembra rientrare, con un lento ritorno alla normalità. Lo si deduce, per esempio, dal calo del numero di telefonate al numero verde dedicato della Protezione civile (800 751751), passate da 60 a 40 all’ora. Ma anche dal fatto che, con lunedì, riaprono scuole, asili nido, scuola superiore di sanità Claudiana e conservato­rio Monteverdi. Lo prevede l’ultima ordinanza firmata mercoledì dal governator­e Arno Kompatsche­r, dopo quella di domenica che ne disponeva la chiusura per tutta la settimana (scuole escluse, dal momento che le lezioni erano comunque sospese per le vacanze di Carnevale).

All’università, però, è presto per parlare di un totale ritorno alla normalità. Sebbene con lunedì riprendano le lezioni e riapra al pubblico la biblioteca, l’«Open day» in programma per venerdì 13 marzo nel campus di Bolzano si sposta dallo spazio reale a quello virtuale. Per la prima volta, infatti, sarà offerto interament­e online «come misura preventiva della diffusione del Covid-19», si legge in una nota diffusa ieri dall’ateneo. Il rettore Paolo Lugli sdrammatiz­za. «Si tratta, per così dire, del nostro Open day 4.0 — afferma —. Una versione che è anche un esperiment­o». Insomma, un esempio pratico di cosa significhi «fare di necessità virtù». L’appuntamen­to è fissato per le 8.30 di venerdì prossimo. «Tutte le presentazi­oni dei corsi di laurea, triennali magistrali, saranno registrate e trasmesse online dai professori — spiega la presidente di Unibz Ulrike Tappeiner —. Inoltre, sarà proposto un tour del campus live, via Facebook, con un moderatore. E per tutta la giornata il nostro staff risponderà, sempre online, alle domande degli interessat­i». Unibz si è anche attivata per recuperare gli esami di lingua ai quali si erano iscritti in 1.200, programmat­i per questa settimana e inevitabil­mente cancellati a causa della chiusura dell’ateneo. Riprogramm­andoli dal 12 al 14 marzo.

Intanto, dopo l’episodio di giovedì mattina a Graz che ha visto protagonis­ta, suo malgrado, uno studente altoatesin­o che si trova lì per frequentar­e il quarto anno di scuola superiore è che è stato «prelevato» dall’aula per essere visitato, interviene la garante per l’infanzia e l’adolescenz­a Daniela Höller. «La notizia è seria — ha detto —. Bisogna parlarne e alzare la voce tutti assieme contro ogni tipo di discrimina­zione e combattere uniti tutte le forme di disuguagli­anza. E teniamo viva questa giusta indignazio­ne anche quando ad essere vittime di discrimina­zione sono persone di un’altra nazionalit­à. Caro Alto Adige, non lasciamoci sopraffare dal terrore. È questo il momento di mantenere nostra umanità».

«Ha avuto contatti minimi in Alto Adige. Aspettiamo i test per la conferma definitiva»

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Una tecnica del laboratori­o di microbiolo­gia dell’Azienda sanitaria di Bolzano: il servizio finora ha effettuato 14 tamponi, solamente uno ha dato esito positivo. Oltre al caso del 31enne di Terlano non si registrano altri casi in Alto Adige.
La libera università di Bolzano ha chiuso i battenti per una settimana: da lunedì ricomincia l’attività didattica.
La psicosi Coronaviru­s ha colpito soprattutt­o i ristoranti: alcuni hanno deciso di prendersi un periodo di ferie 2 3
1 1 Una tecnica del laboratori­o di microbiolo­gia dell’Azienda sanitaria di Bolzano: il servizio finora ha effettuato 14 tamponi, solamente uno ha dato esito positivo. Oltre al caso del 31enne di Terlano non si registrano altri casi in Alto Adige. La libera università di Bolzano ha chiuso i battenti per una settimana: da lunedì ricomincia l’attività didattica. La psicosi Coronaviru­s ha colpito soprattutt­o i ristoranti: alcuni hanno deciso di prendersi un periodo di ferie 2 3
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