Malori a Folgarida, colpa del norovirus Chiuso l’hotel Union
Stop di una settimana per la bonifica
TRENTO Ai medici e agli stessi investigatori del Nas di Trento i dubbi erano sorti subito. A gennaio 200 studenti erano stati male all’improvviso, accusando vomito e nausea, a febbraio era accaduto di nuovo, altri 42 ragazzi e un docente si erano sentiti male. Pare che anche un dipendente dell’hotel avesse accusato un malessere. Stessi sintomi per tutti.
Difficile pensare a un’intossicazione alimentare, ipotesi scartata praticamente subito. Ora le indagini ambientali e l’inchiesta epidemiologica condotta dagli esperti dell’Azienda sanitaria trentina sembrano confermare la tesi del virus gastrointestinale. L’improvviso violento malessere che ha messo ko intere scolaresche sarebbe stato causato dal norovirus, lo stesso che aveva colpito il resort in val Ridanna. Si tratta di un’agente infettivo che si propaga direttamente da persona a persona oppure tramite alimenti contaminati, ma soprattutto per contatto con superfici contagiate. Sarebbero state trovate tracce su tavoli, divani e sedie. Questo virus — chiariscono gli esperti in una nota — ha una particolare resistenza all’esterno del corpo umano e può restare nell’ambiente fino a quindici giorni dopo il contagio. Ora i titolari dell’hotel Union di Folgarida di Dimaro, dove si sono registrati i malori, hanno deciso in un autotutela di sospendere l’attività per circa una settimana per procedere alla sanificazione dell’albergo. Verranno bonificati tutti gli ambienti, gli arredi e le attrezzature per evitare eventuali altre infezioni negli ospiti alla riapertura della struttura. A vigilare sulla bonifica ci sono gli esperti dell’Azienda sanitaria. È la fine di un incubo per gli albergatori della Val di Sole che si sono trovati a dover affrontare un’emergenza senza precedenti. Il primo allarme era scattato il 29 gennaio scorso quando nel giro di soli due giorni si erano sentiti male duecento persone, tra studenti, professori e anche alcuni genitori. Il virus aveva messo ko una scolaresca di Noceto (Parma), una di Imola e alcuni studenti di un istituto tecnico di Pisa. Alcuni erano finiti anche in ospedale. Il 9 febbraio scorso era scattato un secondo allarme, questa volta per altri 31 studenti italiani, più 12 scozzesi.