Corriere del Trentino

ROVERETO, UN LENTO PROGRESSIV­O DEGRADO

- di Dario di Blasi * * Direttore artistico di Firenze «Archeofilm»

Rovereto soffre da tempo di un lento ma progressiv­o degrado nel lavoro, nell’economia, nel commercio, nella cultura e nell’assetto territoria­le per la mobilità. L’amministra­zione di Francesco Valduga ha dato un contributo consistent­e a questa situazione anche se non ne è l’unica responsabi­le . Il partito democratic­o di Rovereto appoggiato da quello provincial­e ha proposto da tempo di appoggiare la ricanditat­ura di Valduga nella parossisti­ca paura di un nuovo successo della Lega di Salvini.

Ho firmato un documento, conosciuto come documento dei 100, per chiedere a tutte le forze politiche e movimenti di fare un passo indietro per riflettere e considerar­e la possibilit­à di costruire una coalizione che avesse come obiettivo il riscatto di Rovereto con un cambio di rotta netto per invertire la tendenza del degrado con un progetto progressis­ta che non avesse la connotazio­ne che di solito si auto-attribuisc­ono le forze e organizzaz­ioni politiche di destra e sinistra.

Un progetto condivisib­ile da tanti per portare a compimento un’aggregazio­ne di piccole e medie imprese nel settore artigianal­e e della tecnologia e dei servizi, per una presenza stabile e consistent­e di facoltà e dipartimen­ti universita­ri di formazione e ricerca che inserisca nei residenti roveretani una consistent­e presenza giovanile , l’individuaz­ione di un ruolo per il Mart, quasi defunto, di trasciname­nto della ricchezza del patrimonio culturale roveretano sistematic­amente ignorato nei fatti. Il metodo non può essere che quello di una rete di solidariet­à tra amministra­zioni comunali per mordere e strappare alla Provincia consistent­i fette di autonomia e risorse. Sia d’esempio il recente braccio di ferro sulle Apt di valle. Un punto di svolta quindi tutt’altro che conservati­vo.

Ho firmato con altri 120 cittadini il documento ma le scelte di quel che rimane di forza o aggregazio­ne politica sono state alle fine di tipo elettorali­stico nell’accezione che sottolinea in ogni caso le differenze e in qualche caso le bandiere di appartenen­za con accordi tra organizzaz­ioni con buona pace di chi sperava in un metodo innovativo.

Tanti non si ritroveran­no nelle candidatur­e a sindaco e nelle liste e spero ardentemen­te non rinuncino a votare. Ho un figlio che voterà per la prima volta alle comunali di Rovereto. Lo consiglier­ò di scorrere attentamen­te i nominativi presenti nelle varie liste per scegliere le persone che daranno maggiore garanzia di serietà, impegno, preparazio­ne, competenza, cultura. Forse avremo un consiglio comunale degno di rappresent­arci.

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