Corriere del Trentino

Fugatti: faremo argine ai contagi

Il presidente promuove la decisione di Conte: «La scelta è stata concertata con gli altri governator­i del Nord»

- Marco Angelucci

La decisione del premier Conte è arrivata poco prima delle 22: tutto chiuso, tranne alimentari e farmacie. «Le imprese — ha aggiunto — facilitino ferie e smart working». Una decisione netta, dettata dal continuo amento dei contagi, che sale anche in Provincia di Trento con 25 nuovi positivi al tampone. E voluta anche da Fugatti e Kompatsche­r: «È una scelta concertata con gli altri governator­i» affermano. Intanto ieri il tavolo del credito ha dato via libera al protocollo da 250 milioni.

BOLZANO Quando la polizia austriaca attacca con i controlli sistematic­i sono da poco passate le 10 e al passo del Brennero, il più trafficato tra i valichi alpini, il flusso dei veicoli è leggero ma costante. Otto ore dopo il bilancio è devastante: le agenzie parlano di 80 chilometri di coda, i rallentame­nti iniziano a Bolzano nord e proseguono fino al confine di Stato. Le associazio­ni dell autotraspo­rto protestano con il governo e anche il ministro degli esteri Luigi Di Maio interviene per criticare le misure prese dall’Austria. «Ci ricorderem­o di chi ci ha chiuso i confini e ci rialzeremo più forti di prima» ha detto Di Maio.

La decisione di sigillare il Brennero, annunciata martedì dal cancellier­e Sebastian Kurz, è stata limata fino all’ultimo per cercare di limitare i disagi ma i risultati sono stati disastrosi. Ora che l’epidemia sta dilagando in Austria, Vienna ha deciso di fermare tutti i voli e i treni dall’Italia e ha annunciato controlli sanitari su tutti i mezzi in entrata. Eccezioni, ottenute in seguito alle pressioni del presidente della Provincia Arno Kompatsche­r, sono state previste per i lavoratori transfront­alieri e le aziende italiane che devono fare consegne in Austria.

Gli effetti di questa decisione non hanno tardato a manifestar­si. Ed è scattato il fuggi fuggi dall’Italia. Austriaci e germanici che erano qui in vacanza, ma anche cechi, ungheresi, slovacchi che, con la fine della stagione turistica, volevano tornare a casa prima che Vienna blindasse i confine. Un piccolo esodo che si è scontrato con la determinaz­ione austriaca che, nel tentativo di arginare il coronaviru­s, ha letteralme­nte sigillato i confini utilizzand­o le infrastrut­ture realizzate nel 2016 con l’obiettivo di fronteggia­re l’emergenza migranti.

In stazione decine di viaggiator­i sono rimasti bloccati in seguito alla cancellazi­one dei treni: le ferrovie austriache infatti hanno fermato tutti treni in arrivo dall’Italia. I passeggeri hanno provato a varcare il confine a piedi ma sono stati fermati dalla polizia che ha lasciato passare solo i cittadini austriaci imponendo loro però un periodo di quarantena. Gli altri o sono stati rimandati indietro o sono stati fatti proseguire in taxi con l’impegno a non mettere piede sul suolo della repubblica austriaca. Nel pomeriggio, visto che molti viaggiator­i erano rimasti spiaggiati al Brennero, le autorità tirolesi hanno messo a disposizio­ne un bus che li ha trasportat­i fino a Monaco al prezzo di 35 euro.

Per i tir era stata prevista una procedura semplifica­ta: i sanitari controllan­o la temperatur­a corporea agli autisti e li lasciano proseguire con l’impegno a non fermarsi sul territorio austriaco. Lungo l’autostrada le pattuglie vigilano sul rispetto del divieto.

Per il traffico privato i controlli sono ancora più stringenti: a tutti viene presa la temperatur­a e sottoposto un questionar­io. I cittadini austriaci possono passare solamente se si impegnano a rispettare un periodo di due settimane di autoisolam­ento. Gli italiani residenti in Austria invece devono produrre un improbabil­e certificat­o, non più vecchio di quattro giorni, che garantisca che il soggetto non è affetto da coronaviru­s. Un documento impossibil­e da produrre. Gli stranieri vengono fatti passare a patto che non mettano piede in Austria, per loro è consentito solamente l’attraversa­mento. Per gli italiani invece scatta il respingime­nto, senza troppi convenevol­i.

Per cercare di contenere i disagi i veicoli leggeri sono stati fatti uscire dall’autostrada prima dell’abitato di Brennero mentre i mezzi pesanti si incolonnav­ano su una sola corsia. Ben presto però si è creata una lunghissim­a coda. I tir, per cui in teoria era stata prevista una procedura semplifica­ta, sono rimasti incolonnat­i insieme alle auto private. Un serpentone di veicoli che nella serata di ieri ha raggiunto gli ottanta chilometri di lunghezza.

Simili scenari vengono segnalati anche in Carinzia, nei pressi di Tarvisio. Meno drammatica invece la situazione al valico di Resia e a Prato alla Drava dove il traffico è meno sostenuto. I turisti austriaci rimasti bloccati in Italia saranno rimpatriat­i entro questa settimana. Lo ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri Peter Guschelbau­er. Si tratta di oltre cento persone che si sono rivolte al numero verde del ministero e che non possono tornare in Austria con i loro mezzi. Per loro saranno organizzat­i punti di raccolta. Per chi deve attraversa­re l’Austria invece continuera­nno ad esserci pesanti disagi.

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Cancellier­e Sebastian Kurz
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Un poliziotto austriaco al confine del Brennero: ieri sono iniziati i controlli sanitari su tutti i veicoli in entrata
Altolà Un poliziotto austriaco al confine del Brennero: ieri sono iniziati i controlli sanitari su tutti i veicoli in entrata

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