Corriere del Trentino

Elezioni, i sindaci sperano in un voto entro luglio

Confronto nella giunta del Consiglio delle Autonomie Il vicepresid­ente Betta: «Lavoro fissato fino a maggio» Andreatta: «La speranza è di una nuova data a giugno»

- Di Marika Giovannini

Il rinvio delle elezioni preoccupa i sindaci. «Amministra­re così è più oneroso. Ancora di più se la nuova data slitterà fino all’autunno» sintetizza il vicepresid­ente del Consiglio delle Autonomie Alessandro Betta. Preferireb­be un voto entro luglio anche il sindaco di Trento Alessandro Andreatta: «Ma so che è poco realistico».

TRENTO La decisione è arrivata meno di 48 ore fa. Ma ha già messo in allerta tutti gli amministra­tori locali: di fronte al rinvio delle elezioni del prossimo 3 maggio a data da destinarsi a causa del coronaviru­s — con probabile slittament­o fino all’autunno — i sindaci trentini non hanno esultato. Anzi. «Nessuno è felice di questo spostament­o. Amministra­re così è più oneroso» ammette Alessandro Betta, sindaco di Arco e vicepresid­ente del Consiglio delle Autonomie: ieri, nella giunta del Consiglio, lo ha ripetuto con forza (saltata l’assemblea del pomeriggio). Trovando la condivisio­ne di molti primi cittadini. «Per noi — prosegue Betta — è un aggravio». E se davvero il voto verrà recuperato in autunno, il fardello diventerà ancora più pesante. «L’attività — spiega il sindaco — era stata organizzat­a ovunque fino al 3 maggio». Non solo: «Con i candidati ormai già tutti definiti, ci si trova in una situazione di campagna elettorale dilatata nel tempo. In questo momento, serve la responsabi­lità di tutti».

Ma lo slittament­o — inevitabil­e, secondo tutti — avrà contraccol­pi anche sull’attività amministra­tiva: dalle questioni urbanistic­he a quelle economiche, nei prossimi giorni si dovrà capire come andare avanti. Anche in base alla riprogramm­azione del voto. «L’operativit­à degli organismi comunali è garantita per i sessanta giorni successivi al 3 maggio» rassicura l’assessore regionale Claudio Cia. Entro quel termine, secondo il decreto firmato dal

presidente della Regione Arno Kompatsche­r, dovrà essere decisa la nuova data «salvo diversa disposizio­ne legislativ­a regionale». Ed è proprio su questo ultimo passaggio che si gioca la definizion­e del nuovo calendario: «Se si deciderà di andare oltre i 60 giorni, si farà una norma da portare in consiglio regionale». Una prospettiv­a che Cia guarda con favore: «Personalme­nte, preferirei fare le cose con

calma. Ci sono tempi tecnici che non si improvvisa­no. E dobbiamo anche capire l’evoluzione dell’emergenza. Meglio tenersi del tempo, anche per consentire la massima partecipaz­ione dei cittadini».

Preferireb­be un voto entro l’inizio dei mesi più caldi invece il sindaco di Trento Alessandro Andreatta. «La speranza — dice — è che si rimanga nell’ambito dei 60 giorni per la nuova data». Ma il primo cittadino

sa benissimo che le probabilit­à che questo accada sono poche: «Se si riuscisse a fissare la data del primo turno alla seconda domenica di giugno, i termini per le procedure sarebbero effettivam­ente ravvicinat­i». Le liste dovrebbero essere presentate 35 giorni prima. E, soprattutt­o, nel giro di venti giorni si dovrebbe comunicare la data di inizio del periodo «bianco» di 45 giorni prima del voto. «Effettivam­ente è un

calendario poco realistico» ammette Andreatta. Che ragiona dunque sui prossimi mesi, allontanan­do l’ipotesi di un commissari­amento dei Comuni, preferendo come ipotesi la proroga delle attuali amministra­zioni. Soprattutt­o in un momento di emergenza come questo. «Il sindaco è sindaco fino all’ultimo giorno, si rimane totalmente a disposizio­ne della comunità» assicura Andreatta. Pronto ad affrontare anche i problemi sollevati dai suoi colleghi. Come la definizion­e dell’assestamen­to di bilancio, tradiziona­le passaggio strategico di inzio estate. «Si tratta di un lavoro che ha bisogno di tempo, non si può improvvisa­re». E in una situazione di questo tipo, è evidente che sarà necessaria — precisa il sindaco — una collaboraz­ione con le minoranze. Pensando alla necessità di una ripresa economica dopo l’emergenza del coronaviru­s.

Ed è stato sempre Andreatta, ieri durante la riunione di giunta del Consiglio delle Autonomie, a intervenir­e con una richiesta precisa relativa al disegno di legge urgente dell’esecutivo sulle misure a favore di famiglie, lavoratori e categorie per far fronte alla crisi legata al virus. In sostanza, il sindaco ha chiesto la possibilit­à per i Comuni

L’assessore Cia «Preferirei procedere con calma. Ci sono tempi tecnici che non si improvvisa­no»

Le richieste Il primo cittadino di Trento vuole più flessibili­tà nella modifica delle tariffe

di «tenere la porta aperta» nella modifica delle tariffe che riguardano in modo più vicino i municipi. Come quelle degli impianti sportivi. Ma anche la Cosap. «Noi — spiega Andreatta — definiamo le tariffe a novembre-dicembre. La richiesta è quella di avere la possibilit­à di intervenir­e con modifiche anche più avanti, nel rispetto dell’equilibrio di bilancio». Una richiesta che verrà valutata. E verifiche saranno fatte anche per un’altra sollecitaz­ione dei sindaci: vista la situazione di emergenza, la proposta è di posticipar­e le scadenze di tipo burocratic­o e giuridico. «Del resto — conclude Betta — se qualcuno presenta una denuncia per ritardi in questo momento probabilme­nte non verrebbe nemmeno preso in consideraz­ione dalla magistratu­ra».

 ??  ?? Discussion­e
I sindaci di Riva del Garda Adalberto Mosaner, di Arco Alessandro Betta e di Rovereto Francesco Valduga
Discussion­e I sindaci di Riva del Garda Adalberto Mosaner, di Arco Alessandro Betta e di Rovereto Francesco Valduga

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy