L’appello di Fugatti: «Nei negozi comprate i prodotti trentini»
TRENTO Non è la prima volta che il governatore Maurizio Fugatti si affida a questa indicazione. Ma questa volta l’appello arriva in tempo di emergenza. E viene declinato in una situazione diversa: quel «compra trentino» che era diventato un must all’inizio del mandato dell’attuale giunta, oggi viene invocato per promuovere «la solidarietà».
«In un momento — ha detto ieri pomeriggio il presidente della Provincia — in cui gli altri paesi chiudono le frontiere nei confronti dell’Italia, deve nascere da parte dei trentini la ferma consapevolezza di voler aiutare il nostro paese». Le modalità di questo sostegno sono chiare: «Comprate prodotti trentini o italiani. Se dovete comprare un litro di latte, comprate quello trentino e non quello austriaco. Se dovete acquistare carne, prendete quella trentina o quella italiana». E ancora: «Preferite i negozi trentini, se sono ancora aperti in questi giorni. E se ad esempio dovete comprare un paio di scarpe, scegliete scarpe italiane. Questo è il momento della consapevolezza e della solidarietà».
Intanto ieri la Provincia ha definito anche le misure organizzative per il personale, con particolare riferimento al rapporto con gli utenti. Nel dettaglio, il lavoro negli uffici sarà organizzato in turni giornalieri dal lunedì al venerdì per dimezzare la presenza fisica del personale negli spazi provinciali. Verranno inoltre chiusi gli sportelli, ad eccezione di quelli indispensabili (il servizio verrà garantito attraverso strumenti telematici o telefonici, o su appuntamento per effettive necessità).
Sul fronte della conciliazione lavoro-cura dei figli e anziani, si prevede la concessione o l’obbligo di fruizione delle ferie arretrate e delle ore di recupero accumulate. Chi ha figli piccoli (fino alla fine della scuola dell’obbligo) o ha in cura disabili e anziani — ma anche chi ha gravi patologie — potrà lavorare da casa. E potranno essere concesse ulteriori ferie, congedi e aspettative connessi alla tutela della maternità e della paternità.
Stop al car sharing: in macchina si va solo singolarmente. Se ci saranno casi di uso condiviso del mezzo, dovranno essere usate mascherine e comunque la macchina dovrà essere disinfettata e arieggiata.