Corriere del Trentino

Furioso incendio distrugge la stalla, morte 20 mucche

Paura nella notte a Brentonico. Sotto choc la famiglia Schelfi che dormiva nella casa a fianco

- Tommaso Di Giannanton­io

TRENTO Arrampicat­o sulle pendici del monte Baldo, a Brentonico, è andato completame­nte in fumo il maso della famiglia Schelfi.

Un furioso incendio ha devastato in piena notte, tra martedì e mercoledì, il fienile e le due stalle della nota attività di allevament­o, facendo morire carbonizza­te una ventina di mucche da latte. Altre sessanta sono state invece salvate dai vigili del fuoco e dal titolare dell’azienda, Giorgio Schelfi, che fortunatam­ente non ha riportato ferite, così come la moglie e i suoi due bambini di otto e dieci anni.

Tutta la famiglia si trovava nella casa adiacente alle tre strutture agricole avvolte dalle fiamme. Giorgio Schelfi, la moglie e i due figli stavano riposando tranquilla­mente finché non hanno iniziato a sentire l’odore acre di fumo provenient­e dal fienile. Il fuoco è divampato attorno alle 2 di notte e ha svegliato tutti di soprassalt­o. Alla vista delle fiamme, hanno lanciato immediatam­ente l’allarme alla centrale unica di emergenza del 112.

Sul posto — nei pressi del campo sportivo in località Viseni, sulla strada che conduce a Castione — sono arrivati in pochi minuti i vigili del fuoco volontari di Brentonico, raggiunti subito dopo da diverse squadre delle caserme di Mori, Ala, Nogaredo, Isera e del corpo permanente di Trento. I pompieri hanno cercato subito di evitare che le fiamme si propagasse­ro verso l’abitazione dell’allevatore e allo stesso tempo hanno tentato di tirare fuori il bestiame dalle due stalle. Ma a un certo punto soinfatti no stati costretti ad arrendersi alle alte temperatur­e e a lasciare all’interno delle strutture una ventina di manze.

Le operazioni di spegniment­o sono poi durate per circa un paio d’ore. Ben più lunghe invece sono state le operazioni di bonifica dell’area interessat­a dall’incendio, terminate soltanto ieri sera. «Oltre al fienile e alle stalle, sono state distrutte anche diverse attrezzatt­ure, come trattori e imballatri­ci — ricostruis­ce il comandante dei vigili del fuoco di Brentonico, Gennaro Simonetti — Al proprietar­io non è rimasto niente, i danni sono stati davvero ingenti». L’abitazione è invece rimasta danneggiat­a soltanto nella copertura. Motivo per cui la famiglia è ora costretta a trasferirs­i nella loro seconda casa in paese. Per quanto riguarda invece le cause dell’incendio, «è ancora presto — spiega il comandante — Ma è difficile pensare che sia stato doloso. Giorgio Schelfi è una persona tranquilli­ssima, che si fa ben volere dal paese. Probabilme­nte il rogo è partito da un macchinari­o agricolo che era stato utilizzato martedì pomeriggio».

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