Centri multiservizi e alberghi per i sanitari: proseguono i confronti tra Provincia e addetti
TRENTO Prezzi elevati nei centri multiservizi gestiti della Cooperazione e alberghi a disposizione dei medici che necessitano di un alloggio separato dai famigliari o di chi verrà dirottato da altre Regioni nelle strutture sanitarie trentine. La Provincia continua a lavorare sui due fronti aperti, confrontandosi con gli addetti dei settori interessati.
Il primo nodo riguarda le segnalazione arrivate alla Provincia di prezzi elevati rispetto alla concorrenza dei centri multiservizi. Secondo quanto prescrive il decreto, infatti, la popolazione è obbligata a recarsi presso il negozio più vicino per fare la spesa. Per agevolare economicamente le famiglie a recarsi anche presso negozi in cui i prezzi sono più alti, la Provincia sta interagendo con la Cooperazione per trovare un accordo per calmierare i prezzi. «Questa mattina (ieri, ndr), abbiamo avuto un incontro con la Cooperazione per riuscire a trovare un modo per risolvere il problema — ha spiegato il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti durante l’aggiornamento giornaliero sull’emergenza coronavirus —. Ci stiamo lavorando. L’obiettivo è riuscire ad intervenire sui prezzi, garantire a questi negozi in cui l’afflusso di persone è cresciuto l’adeguato approvvigionamento e valorizzare allo stesso tempo i prodotti trentini, perché in questo momento il made in Trentino deve essere sostenuto».
E anche sul tema degli alberghi e altre strutture ricettive da mettere a disposizione di chi lavora nelle strutture sanitarie i contatti tra la categoria e l’amministrazione provinciale proseguono, in maniera proficua. «C’è la massima disponibilità di tutti — afferma il presidente dell’Associazione albergatori ed imprese turistiche della Provincia di Trento (Asat) Gianni Battaiola —, tanto che già nella giornata di domani (oggi, ndr) potrebbe essere firmata una convenzione. Non ci sono problematiche particolari, stiamo solo definendo i dettagli. Da parte nostra — aggiunge — è un atto dovuto. Vogliamo essere utili». Non si è ancora parlato di quanti posti letto dovranno essere messi a disposizione, ma Battaiola è sicuro che non sarà un problema reperire tutti quelli necessari. «Per capire la portata della necessità aspettiamo una comunicazione della Provincia e dell’Azienda sanitaria. Per il momento non ci sono ancora strutture prescelte, anche perché dipende da quali sono le esigenze numeriche. Ma sono convinto — conclude Battaiola — che tutti gli albergatori trentini siano pronti a fare la loro parte».