Trento e Bolzano si preparano alla giornata che celebra il padre della letteratura italiana Letture e recital Debutta il Dantedì
Clamer: «Affidiamo alla fine dell’“Inferno” le nostre speranze»
Esordio virtuale per il primo Dantedì, la giornata mondiale dedicata a Dante Alighieri istituita quest’anno su proposta del ministro per i Beni e le Attività culturali, Dario Franceschini, per i 700 anni dalla morte del poeta fiorentino. Una prima edizione che si sperava di poter celebrare con eventi, spettacoli e letture pubbliche organizzate, in Italia e nel mondo, dalle sedi sparse capillarmente della Società Dante Alighieri e che, a causa delle direttive dovute al contenimento della diffusione del coronavirus, si sposteranno sulle piattaforme online.
E così oggi, primo di tanti 25 di marzo che verranno, è il grande giorno dedicato stabilmente al Sommo Poeta a cui aderiscono anche le sedi di Trentino e Alto Adige. Appuntamento alle 18 in punto per l’appello virtuale che vedrà sintonizzati in contemporanea gli appassionati e gli studiosi della Divina Commedia per declamare tutti insieme, coralmente, le terzine dedicate al Canto di Paolo e Francesca. Un invito che arriva direttamente da Giulio Clamer, del direttivo della Dante di Bolzano, che «come auspicio culturale perché porti tanta speranza per superare rapidamente l’attuale pandemia» suggerisce di aggiungere, in coda ai versi proposti, gli ultimi versi dell’Inferno: «E quindi uscimmo a riveder le stelle».
Scuole, musei, archivi, biblioteche e artisti, ministeri (Beni culturali e Istruzione) e Rai hanno manifestato interesse e confermato la loro adesione al Dantedì per celebrare con le iniziative più varie il fiorentino registrato all’anagrafe come «Durante di Alighiero degli Alighieri» nel 1265. Un poeta che tutto il mondo ci invidia e uno degli autori più studiati sui banchi di scuola da generazioni di studenti che raramente restano indifferenti di fronte a tanta prolifica maestria. Letture virtuali via social e sui siti web delle istituzioni coinvolte trascineranno appassionati e curiosi oltre i confini delle mura domestiche per proiettarli in un affascinante cammino, in quel viaggio ultraterreno che aprirà le porte di Inferno, Purgatorio e Paradiso, attraversando gironi e selve oscure, incontrando personaggi d’altri tempi e mettendoli a confronto con tematiche sempre attuali.
Da secoli simbolo della cultura italiana e considerato globalmente tra i fondatori della nostra lingua, Dante non è mai stato moderno come quest’anno, veicolato da tablet e rimbalzato su computer e smartphone. Il Dantedì si propone, così, come un modo in più per riscoprire le nostre radici ma anche per unire ancora di più il Paese accomunato dalle difficili circostanze della pandemia, condividendo i versi immortali del Sommo Poeta nello stesso orario - alle 18 - in cui, dai balconi di tutto lo Stivale, ci siamo ormai abituati a sentir riecheggiare le note dell’Inno di Mameli o del Nabucco
di Verdi.
Ma la giornata pensata per celebrare Dante inizierà molto prima. Già alle 12 decine di migliaia di studenti di tutte le regioni terranno lezioni a distanza a cui tutti i cittadini potranno partecipare connettendosi ai social, dove troveranno pillole di letture in streaming e performance dedicate, semplicemente facendo una ricerca utilizzando gli hashtag ufficiali: #Dantedì e #IoleggoDante. Reading e approfondimenti anche sui portali istituzionali e sui canali YouTube dei due ministeri coinvolti, Mibact e Miur, e sulle reti del servizio pubblico, tanto i tre canali generalisti quanto RaiPlay e RaiCultura. Ma curiosando sui siti di scuole, musei, parchi archeologici, biblioteche, archivi e luoghi di cultura ci si imbatterà di continuo in immagini, video, opere d’arte e rare edizioni della Divina Commedia: una carrellata infinita per la maratona fiume che, come in un flash-mob virtuale, racconterà, con le voci e gli occhi di tutti noi, quanto la figura dell’Alighiero abbia segnato profondamente l’identità italiana.
Recitiamo in coda anche «E quindi uscimmo a riveder le stelle»