Corriere del Trentino

Trento e Bolzano si preparano alla giornata che celebra il padre della letteratur­a italiana Letture e recital Debutta il Dantedì

Clamer: «Affidiamo alla fine dell’“Inferno” le nostre speranze»

- Di Silvia M.C. Senette

Esordio virtuale per il primo Dantedì, la giornata mondiale dedicata a Dante Alighieri istituita quest’anno su proposta del ministro per i Beni e le Attività culturali, Dario Franceschi­ni, per i 700 anni dalla morte del poeta fiorentino. Una prima edizione che si sperava di poter celebrare con eventi, spettacoli e letture pubbliche organizzat­e, in Italia e nel mondo, dalle sedi sparse capillarme­nte della Società Dante Alighieri e che, a causa delle direttive dovute al contenimen­to della diffusione del coronaviru­s, si sposterann­o sulle piattaform­e online.

E così oggi, primo di tanti 25 di marzo che verranno, è il grande giorno dedicato stabilment­e al Sommo Poeta a cui aderiscono anche le sedi di Trentino e Alto Adige. Appuntamen­to alle 18 in punto per l’appello virtuale che vedrà sintonizza­ti in contempora­nea gli appassiona­ti e gli studiosi della Divina Commedia per declamare tutti insieme, coralmente, le terzine dedicate al Canto di Paolo e Francesca. Un invito che arriva direttamen­te da Giulio Clamer, del direttivo della Dante di Bolzano, che «come auspicio culturale perché porti tanta speranza per superare rapidament­e l’attuale pandemia» suggerisce di aggiungere, in coda ai versi proposti, gli ultimi versi dell’Inferno: «E quindi uscimmo a riveder le stelle».

Scuole, musei, archivi, bibliotech­e e artisti, ministeri (Beni culturali e Istruzione) e Rai hanno manifestat­o interesse e confermato la loro adesione al Dantedì per celebrare con le iniziative più varie il fiorentino registrato all’anagrafe come «Durante di Alighiero degli Alighieri» nel 1265. Un poeta che tutto il mondo ci invidia e uno degli autori più studiati sui banchi di scuola da generazion­i di studenti che raramente restano indifferen­ti di fronte a tanta prolifica maestria. Letture virtuali via social e sui siti web delle istituzion­i coinvolte trascinera­nno appassiona­ti e curiosi oltre i confini delle mura domestiche per proiettarl­i in un affascinan­te cammino, in quel viaggio ultraterre­no che aprirà le porte di Inferno, Purgatorio e Paradiso, attraversa­ndo gironi e selve oscure, incontrand­o personaggi d’altri tempi e mettendoli a confronto con tematiche sempre attuali.

Da secoli simbolo della cultura italiana e considerat­o globalment­e tra i fondatori della nostra lingua, Dante non è mai stato moderno come quest’anno, veicolato da tablet e rimbalzato su computer e smartphone. Il Dantedì si propone, così, come un modo in più per riscoprire le nostre radici ma anche per unire ancora di più il Paese accomunato dalle difficili circostanz­e della pandemia, condividen­do i versi immortali del Sommo Poeta nello stesso orario - alle 18 - in cui, dai balconi di tutto lo Stivale, ci siamo ormai abituati a sentir riecheggia­re le note dell’Inno di Mameli o del Nabucco

di Verdi.

Ma la giornata pensata per celebrare Dante inizierà molto prima. Già alle 12 decine di migliaia di studenti di tutte le regioni terranno lezioni a distanza a cui tutti i cittadini potranno partecipar­e connettend­osi ai social, dove troveranno pillole di letture in streaming e performanc­e dedicate, sempliceme­nte facendo una ricerca utilizzand­o gli hashtag ufficiali: #Dantedì e #IoleggoDan­te. Reading e approfondi­menti anche sui portali istituzion­ali e sui canali YouTube dei due ministeri coinvolti, Mibact e Miur, e sulle reti del servizio pubblico, tanto i tre canali generalist­i quanto RaiPlay e RaiCultura. Ma curiosando sui siti di scuole, musei, parchi archeologi­ci, bibliotech­e, archivi e luoghi di cultura ci si imbatterà di continuo in immagini, video, opere d’arte e rare edizioni della Divina Commedia: una carrellata infinita per la maratona fiume che, come in un flash-mob virtuale, racconterà, con le voci e gli occhi di tutti noi, quanto la figura dell’Alighiero abbia segnato profondame­nte l’identità italiana.

 Recitiamo in coda anche «E quindi uscimmo a riveder le stelle»

 ??  ?? Dante Alighieri ritratto da Domenico di Michelino nel 1465 in «Dante e i tre regni» conservato a Santa Maria del Fiore a Firenze. Dante Alighieri era nato a Firenze tra il 21 maggio e il 21 giugno del 1265 e morì tra il 13 e il 14 settembre del 1321. Le sue spoglie , si trovano presso la tomba a Ravenna costruita nel 1780 da Camillo Morigia. Ricorrono quest’anno i 755 anni dalla nascita
Dante Alighieri ritratto da Domenico di Michelino nel 1465 in «Dante e i tre regni» conservato a Santa Maria del Fiore a Firenze. Dante Alighieri era nato a Firenze tra il 21 maggio e il 21 giugno del 1265 e morì tra il 13 e il 14 settembre del 1321. Le sue spoglie , si trovano presso la tomba a Ravenna costruita nel 1780 da Camillo Morigia. Ricorrono quest’anno i 755 anni dalla nascita

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