Calano i contagi, ma altri 17 decessi E da Roma arrivano nuovi medici
Il bilancio La morte del ventottenne albanese: ricoverato per Covid e poi dimesso
Icontagi calano: 45 in un giorno. Ma ancora 17 decessi per complicanze da Covid19. E in settimana arriveranno medici che hanno risposto all’appello del governo.
È il dato più basso delle ultime settimane: 45 nuovi contagi censiti ieri. Per arrivare a un dato simile si deve tornare indietro al 13 marzo, da lì in poi la curva è stata solo ascendente. «Ma non dobbiamo vanificare i sacrifici fatti finora — avverte il governatore Maurizio Fugatti — Questa e la prossima settimana sono le più delicate e dobbiamo continuare a rispettare le regole». Tradotto: non si esce. Del resto il numero dei decessi resta alto: 17 persone sono morte nelle ultime 24 ore, a cui si aggiunge un ragazzo di 28 anni, Lucian Elezi, che dopo un ricovero a Rovereto era affidato alle cure domiciliari. La causa della morte — un’embolia polmonare — verrà analizzata per capire se si tratta di una complicanza attribuibile al virus. Intanto nel fine settimana sono attesi medici e infermieri che andranno a irrobustire gli organici nelle terapie intensive. Il personale, che ha risposto alla chiamata del governo nazionale, sarà distribuito nei territori che ne hanno fatto richiesta. Quanti medici? «Tra le 5 e le 10 persone», spiega Fugatti che annuncia di voler consegnare mascherine a tutti — «ma proprio tutti» — i cittadini.
I numeri
Quarantacinque contagi in più, che portano il computo finale a 2.574 dall’inizio dell’epidemia in Trentino. Diciassette decessi, per un totale di 164 persone morte per e con il coronavirus. Ancora: 193 le persone dimesse; 80 ricoverate in terapia intensiva; 50 ad alta intensità; 304 nei reparti di malattie infettive; 224 nelle case di riposo; 1.559 affidate alle cure domiciliari.
E 193 le persone guarite. Quanto ai tamponi, sono 7.500 quelli effettuati in Trentino sino a oggi. Resta da capire il decesso di un giovane ventottenne: Lucian Elezi, residente a San Giovanni di Fassa, è stato ricoverato il 22 marzo a Rovereto, poi dimesso, affidato alle cure domiciliari e deceduto nella giornata di ieri. «Saranno i sanitari a stabilire se si tratta di una complicanza di Covid-19», precisa Fugatti.
«È ancora emergenza»
In attesa di capire se questa è la più giovane vittima del Trentino, il quadro di ieri dei nuovi contagi mostra un andamento ottimistico.«Davanti a tanti decessi, drammatici, questi numeri rincuorano — spiega Fugatti — Ma lo diciamo chiaramente: non significa che l’emergenza è finita». Al contrario: «Questa settimana e la prossima saranno decisive, non dobbiamo vanificare i sacrifici e le regole vanno rispettate».
Protezioni ai cittadini
In compenso il governatore, grazie alla riconversione di aziende come La Sportiva che puntano a produrre in casa 55.000 mascherine, è pronto a dotare tutti i cittadini di protezioni. «Abbiamo la volontà di mettere a disposizione di tutti e dico tutti i cittadini la possibilità di avere una mascherina, sia con gli acquisti sia con l’intervento delle imprese che stanno riconvertendo l’attività produttiva». Partito
da pochi giorni, come spiega il presidente Lorenzo Delladio, lo stabilimento realizzerà a tremila mascherine al giorno. Centrali saranno i passaggi per ottenere la certificazione, per fornire i medici di dispositivi sicuri.
In arrivo personale
E a proposito di personale sanitario, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, ha annunciato l’arrivo di rinforzi:«Entro questa settimana altri 140 medici e i primi 100 infermieri volontari arriveranno negli ospedali delle regioni del nord e nelle Marche che ne hanno fatto richiesta. I volontari della nuova task force della Protezione Civile raggiungeranno entro venerdì Lom
Boccia
In settimana 140 medici arriveranno al Nord, anche a Trento
bardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Val d’Aosta, Emilia Romagna e Marche». Ora i medici stanno arrivando a Roma, lì verranno sottoposti al tampone. Una volta censiti i risultati, il personale negativo verrà distribuito in base al fabbisogno dei territori. Verosimilmente già venerdì. «Abbiamo fatto richiesta e ci è stata data risposta — precisa Fugatti — Si parla di 5-10 unità di medici che saranno messi a disposizione del Trentino». Personale, spiega Fugatti, che servirà «principalmente per le terapie intensive». Del resto i posti letto sono passati da 30 a 100 in pochi giorni, cambiando sensibilmente la geografia ordinaria degli ospedali.
Fugatti Tra le 5 e 10 persone ci aiuteranno nelle terapie intensive