Corriere del Trentino

Case di riposo, le vittime sono trentasei

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BOLZANO In un solo giorno sono morti altri 11 anziani, residenti nelle case di riposo altoatesin­e. Un dato che fa paura e che porta il totale dei decessi, all’interno delle strutture, a 36. E quello complessiv­o dei decessi dall’inizio dell’epidemia a 110 (dopo una rettifica dei dati, arrivata nella tarda serata di ieri dopo una giornata passata a cercare di risolvere il «giallo»). Alcuni degli ospiti con positività accertata al coronaviru­s saranno ora trasferiti nelle cliniche private. E questo per due motivi: anzitutto, per evitare che il virus si diffonda ulteriorme­nte; ma poi anche perché sono sempre di più anche gli operatori contagiati, costretti quindi a lasciare scoperto il posto di lavoro. I primi quattro anziani sono stati trasferiti proprio ieri alla casa di cura Bonvicini, scesa in campo, insieme alla Melitta, per supportare la sanità pubblica nella gestione dell’emergenza.

Gestione che sembra sempre più sul punto di scivolare di mano. Ieri, la diffusione del bollettino quotidiano dell’Azienda sanitaria con i dati aggiornati, aveva creato molta confusione, chiarita solo in tarda serata. Il documento, infatti, riportava 77 decessi «legati a Covid-19», 3 in più rispetto al giorno prima. Ma, scorrendo, la parte relativa alle case di riposo ne indicava 36, e quindi 11 in più. In tarda serata il chiariment­o: i morti con Covid-19 in Alto Adige sono 110. L’Asl ha infatti spiegato che negli ospedali sono morte 78 persone, nelle case di riposo 36, quattro delle quali, però, sono avvenute dopo il ricovero, rientrando così nel computo dell’Asl.

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