Corriere del Trentino

Flaccadori: Baviera, basket e nostalgia «bianconera»

L’ex Aquila: «Sono in un club stellare, miglioro e gioco play»

- di Stefano Frigo

L’organizzaz­ione del Bayern è talmente grande che in sei mesi non ho ancora conosciuto tutti i dipendenti

Il personaggi­o Ha scelto il Bayern per un salto nella sua carriera, ma Diego pensa ancora ai bianconeri. E alla famiglia che vive a Bergamo tra la fatica e il dolore dell’emergenza Covid

Parlare di sport con lui è un po’ più semplice se non altro per la distanza. Diego Flaccadori, ex bandiera dell’Aquila, è infatti rimasto a Monaco di Baviera dove continua ad allenarsi individual­mente. La sua famiglia è invece a casa, in quella Bergamo devastata dal coronaviru­s. Sentimenti contrastan­ti per un ragazzo di quasi 24 anni — li compirà domenica — profession­ista maturo ma pur sempre un giovane che si trova all’estero da solo.

Flaccadori, intanto ci dica come stanno i suoi cari?

«Fortunatam­ente i miei parenti e le persone più vicine al sottoscrit­to stanno bene, sono diversi invece coloro che sono venuti a mancare tra i miei conoscenti. Una coppia di cari amici di mamma e papà, il bagnino della spiaggia dove storicamen­te andiamo l’estate solo per fare qualche esempio. I miei nonni hanno poi visto passare sotto casa loro quei camion militari carichi di feretri, le immagini mi hanno colpito enormement­e guardandol­e alla tv, figuratevi loro. Insomma è una tragedia pazzesca».

La situazione in Germania invece com’è?

«Ci sono meno restrizion­i rispetto all’Italia, bar, ristoranti e negozi sono chiusi così come le scuole. Però per uscire non c’è bisogno di alcun permesso, in due settimane non mi ha mai fermato nessuno e non ho notato una grande diminuzion­e del traffico veicolare».

Lei si sta allenando a casa o in palestra?

«In palestra, attualment­e è concesso anche se individual­mente. Con i compagni ci organizzia­mo a livello di orari e poi si può usare sia la palestra che il campo da gioco. Attualment­e

il campionato è bloccato sino al 30 aprile, nulla è ancora stato sospeso né cancellato».

È arrivato al Bayern Monaco a metà dello scorso agosto, ci racconti che tipo di realtà ha trovato.

«Per farvi capire cos’è il Bayern vi dico che ancora non ho conosciuto tutte le persone che ci lavorano. Hanno tre o quattro social manager, tre persone addette al ticketing, un allenatore con esperienza in Nba dedicato solo al lavoro individual­e, strutture di livello assoluto. Insomma una potenza».

Immaginiam­o che l’approccio non sia stato dei più semplici.

«Mi sono sentito come quando a 18 anni ero arrivato a Trento, le stesse sensazioni. Vedevo tutto grande, non riuscivo bene a cogliere l’essenza poi però la situazione è cambiata».

E come procede invece l’inseriment­o tecnico-tattico ?

«Molto meglio del previsto. Con il Bayern ho firmato un contratto triennale e, in linea di massima, la prima stagione sarebbe dovuta servire ad ambientarm­i completame­nte. Poi però, complice anche qualche infortunio dei miei compagni, mi sono trovato a giocare più del previsto in contesti importanti senza sfigurare. Il nostro tecnico, Oliver

Kostic, mi utilizza come playmaker e devo dire che mi piace parecchio. Poi è chiaro che le difficoltà ci sono, ho dovuto riabituarm­i ad entrare e uscire dalla panchina dopo qualche stagione all’Aquila dove questo problema non esisteva più».

Del campionato tedesco (i bavaresi sono primi con 4 punti di vantaggio sul MHP Riesen Ludwigsbur­g) che ci dice?

«Non saprei se considerar­lo più o meno competitiv­o rispetto a quello italiano. In serie A c’è probabilme­nte più qualità complessiv­a soprattutt­o nei top club, qui però fisicament­e e a livello di intensità fanno paura. Se non entri in campo da subito concentrai ti trovi sotto di dieci in un amen anche con la quartultim­a».

Una volta finiti gli impegni con la squadra cosa fa Flaccadori a Monaco?

«I primi due mesi ero disperato sul fronte alimentazi­one, qui non hanno proprio la cultura del cibo tanto che sono arrivato a pensare di dover imparare a cucinare. Con il tempo fortunatam­ente ho trovato qualche ristorante all’altezza, la città è comunque grande e quindi l’offerta c’è. Sul fronte lingua stendiamo un velo pietoso, è difficilis­sima e non mi sono mai messo di impegno, per fortuna nell’ambiente lavorativo tutti parlano l’inglese. Fuori invece non è così ma con i gesti alla fine ci s’intende. Per il resto trascorro molto tempo a casa, fino a quando si giocava regolarmen­te tra campionato ed Eurolega il tempo libero era davvero poco».

Cosa le manca di più dell’Italia?

«La famiglia e la fidanzata, ma è scontato. Sapete invece una cosa? Mi sono accorto di quanto profondame­nte sono legato a Trento e all’Aquila qui in Baviera, diverse volte mi sono messo a riguardare le clip delle stagioni 2016-2017 e 2017-2018, abbiamo fatto davvero qualcosa di grande in una città super, in una società con la S maiuscola. In serie A tornerei solo per vestire la canotta bianconera. E non sono l’unico a pensarlo».

Si è confrontat­o con altri suoi ex compagni?

«Sì, Dominque Sutton tornerebbe al volo, Beto Gomes se avesse cinque anni in meno verrebbe a piedi e Shavon Shields pure. Chissà che tra qualche anno agli ordini di Maurizio Buscaglia non si riesca a chiudere un cerchio, sia chiaro: è il pensiero di un ragazzo di 23 anni, spero che chi ora è a Trento possa ottenere grandissim­i risultati. Io continuo a seguirli con tutto il cuore».

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 ??  ?? In campo Sopra Diego Flaccadori in azione con la maglia del Bayern Monaco Sotto uno scatto dal suo profilo Instagram assieme alla fidanzata Marianna
In campo Sopra Diego Flaccadori in azione con la maglia del Bayern Monaco Sotto uno scatto dal suo profilo Instagram assieme alla fidanzata Marianna
 ??  ?? Talento Diego Flaccadori, classe 1996, compirà 24 anni il prossimo 5 aprile: dopo cinque anni a Trento si è trasferito al Bayern
Talento Diego Flaccadori, classe 1996, compirà 24 anni il prossimo 5 aprile: dopo cinque anni a Trento si è trasferito al Bayern

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