Le partite Iva: il bonus non sia l’unica soluzione
Il coordinamento delle partite Iva invita alla calma «La metà di noi ieri ha trovato il portale bloccato, ma ora concentriamoci nel trovare nuove soluzioni»
Il primo giorno per accedere al bonus di 600 euro destinato ai lavoratori autonomi ha generato una mole di traffico che ha prima intasato e poi bloccato il portale Inps. Malgrado il sistema in tilt, il coordinamento trentino delle partite Iva invita «alla calma». «Confidiamo — fa sintesi Gian Paolo Barison — nella definizione di ulteriori misure».
Le categorie l’avevano detto: no, il click-day non può essere la soluzione. Ma le già di per sé truci previsioni non hanno afferrato a pieno la realtà di ieri. Il primo giorno per accedere al bonus di 600 euro destinato ai lavoratori autonomi colpiti dal calo di commesse ha generato una mole di traffico che ha prima intasato e poi bloccato il portale Inps. Non solo: la corsa virtuale e disperata agli incentivi, vitali per migliaia di partite Iva, ha ingolosito gli appetiti amorali degli hacker. Risultato: il combinato disposto di traffico straordinario — 300 accessi al secondo – e lo scambio di dati personali — con falle esplicite nella privacy — ha comportato lo spegnimento momentaneo del sito. Si ripartirà, ha spiegato il presidente nazionale dell’istituto Pasquale Tridico, con ordine, disciplina e con orari differenziati: «Lo riapriremo — ha spiegato Tridico — dalle 8 alle 16 per patronati e consulenti e dalle 16 per i cittadini». Malgrado il sistema in tilt, il coordinamento trentino delle partite Iva (che conta già 200 iscritti) invita «alla calma». «Confidiamo — fa sintesi Gian Paolo Barison — nella definizione di ulteriori misure». Meno assistenziali e più orientate alla valorizzazione delle professionalità polisemiche degli autonomi.
Bug e traffico
Qualcuno ce l’ha fatta: nella notte, all’alba, in mattinata.
Per rendere l’idea: dall’una di notte alle 8.30 circa l’Inps ha ricevuto 300.000 domande regolari. Poi tutto è precipitato. Il sistema si rallenta, si impalla, diversi utenti segnalano di avere avuto accesso a dati personali differenti dai propri, entrando nell’area riservata. L’Inps conferma il bug, dice che è durato pochi minuti ma in ogni caso procede con misure nette: sul sito viene lanciato il messaggio che il servizio non è disponibile e cessa ogni possibilità di operare.
Il bonus
Alla base del crash c’è un bisogno condiviso dagli autonomi. Il bonus da 600 euro è riservato a cinque categorie: liberi professionisti e co.co.co; autonomi iscritti alle gestioni separate; stagionali del turismo; lavoratori agricoli; addetti dello spettacolo.
La platea interessata è di oltre 5 milioni di persone: 3,6 milioni di artigiani e commercianti, 340.000 partite Iva e co.co.co, 500.000 professionisti senza cassa, 660.000 lavoratori agricoli, 170.000 stagionali del turismo e 80.000 lavoratori dello spettacolo. In Trentino i lavoratori autonomi censiti dall’Inps sono 42.917. E nel dettaglio: 16.306 artigiani; 19.169 commercianti; 7.441 lavoratori agricoli autonomi. Gli assicurati alla gestione separata sono invece 2.264: 1.693 collaboratori e 571 professionisti.
Categorie e plafond
Ma cosa prevede il bonus? L’indennità ad oggi è di 600
Barison
Siamo già oltre 200 e speriamo di essere coinvolti nei tavoli Soluzioni? Voucher lavoro anziché sole risorse cash
euro per il mese di marzo, somma che potrebbe salire a 800 euro per aprile. Esistono però dei limiti all’erogazione, di qui anche la fretta di accreditarsi. Il bonus è destinato, con stanziamento di 203,4 milioni: ai liberi professionisti che sono titolari di partita Iva al 23 febbraio; ai lavoratori con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attiva al 23 febbraio. Nel limite di 2.160 milioni di euro, il bonus è erogato a: commercianti, artigiani, coadiutori diretti, coltivatori diretti. I fondi previsti sono invece di 103,8 milioni per lavoratori stagionali del turismo che hanno perso il lavoro. Ancora: bonus con limite di spesa di 396 milioni per operai agricoli a tempo determinato. Infine plafond di 48,6 milioni per i lavoratori dello spettacolo. In ogni caso un reddito annuale inferiore a 50.000 euro.
«Accessi difficili»
A raccogliere il sentiment della giornata di frustrazioni sul sito Inps è il nuovo gruppo di partite Iva nato da Gian Paolo Barison e che già conta più di duecento affiliati. «Il nostro gruppo ha trovato difficoltà ad accedere al sito dell’Inps — premette — Da un’analisi fatta su 40 dei 201 aderenti risulta che: il 55% ha trovato il sito Inps bloccato e proverà nuovamente; il 20% ha fatto richiesta ed è riuscito a concludere iter positivamente; il 10% ha fatto richiesta a Enpap ma il sito era bloccato; il 5% ha chiesto al commercialista di seguire la pratica; il 7,5% dice che non farà richiesta o perché è esigua la cifra o perché non ne ha bisogno e il 2,5% non ha diritto alla richiesta». Un censimento a cui si aggiunge l’impatto emotivo: «C’è chi teme che le risorse siano limitate e non possa accedere, non è molto chiaro», prosegue Barison che, a tutti, ha suggerito di mantenere nervi saldi e pensare a nuove vie. «Da un nostro confronto emerge che l’iniziativa dei 600 euro non è la nostra principale preoccupazione anche se la maggior parte di noi farà richiesta — aggiunge — siamo calmi perché stiamo lavorando con i gruppi su altre iniziative». Per esempio la costituzione dell’associazione che può diventare veicolo per portare avanti le istanze. Ma anche la soluzione dei voucher, erogati dalla Provincia, per consentire ai formatori di proseguire l’attività. «Un esempio per superare l’assistenzialismo e consentirci di ripartire a lavorare».