Covid 19, muore bimba di 5 anni
A marzo i decessi sono raddoppiati rispetto al 2019 Il numero di vittime del Covid 19 sale a 130 San Maurizio, da oggi il pronto soccorso si sdoppia
Una bimba di cinque anni è morta all’ospedale di Vipiteno a causa del Coronavirus.
Choc per la prima bimba morta, sollievo per i contagi che frenano. Arno Kompatscher ha presentato i nuovi dati sulla diffusione del coronavirus in Alto Adige. Dati che indicano un rallentamento dei contagi e, parallelamente, registrano un aumento del numero dei guariti. «È un momento difficile per tutti, ma gli sforzi che abbiamo fatto insieme stanno dando risultati. Dobbiamo resistere se dopo Pasqua vogliamo gradualmente tornare alla normalità» ha detto Kompatscher in conferenza stampa.
I nuovi casi positivi sono 45 ,il numero totale di infetti è salito a 1.443. Ieri purtroppo si è registrato anche il decesso di una bambina di 5 anni che aveva altre gravi patologie ed era ricoverata da tempo. Si è spenta ieri mattina all’ospedale di Vipiteno. È la più giovane vittima del coronavirus in Europa: con lei i decessi salgono 130, un terzo (44) sono avvenuti nelle case di riposo dove la situazione è drammatica: tra operatori positivi (172) e personale in quarantena (54), mancano più di 200 assistenti.
Anche il personale sta pagando un tributo enorme: 161 tra infermieri e medici ospedalieri a cui si aggiungono 10 medici di base e due pediatri. Anche in questo caso si tratta di personale che, in questa fase, servirebbe come il pane. Gli ospedali sono sempre più al limite: i pazienti Covid ricoGermania verati tra i sette ospedali e la base di Colle Isarco sono 251 a cui si aggiungono 75 casi sospetti. In più ci sono altre 22 persone sono in cura a villa Melitta e quattro alla Bonvicini. In terapia intensiva ci sono ancora una ventina di posti liberi (dedicati ai pazienti delle operazioni urgenti) ma se l’ondata non si ferma si esauriranno. Attualmente ci sono 54 pazienti intubati e altri sono 11 ricoverati tra Austria e
I pazienti intubati attualmente sono 54 ma la rianimazione classica è ancora libera
il cui aiuto si sta rivelando fondamentale.
La questione dei tamponi continua ad essere problematica: per gli esiti bisogna attendere giorni e molti sintomatici non vengono nemmeno testati. Inoltre il rinforzo dei privati ancora non si vede: il numero di test è leggermente aumentato (ne sono stati effettuati 724) ma non nelle proporzioni che servirebbero per abbattere una lista di attesa infinita. Dall’inizio dell’emergenza sono state testate 7.082 persone per un totale di 12.682 tamponi. Per accelerare le procedure è stato attivato un punto di tamponamento «stop and go» anche alla clinica Brixsana di Bressanone.
Complessa anche la gestione delle quarantene: attualmente le persone in isolamento obbligatorio sono 3.205, 1.961 hanno già concluso la quarantena. Tuttavia da più parti si segnalano problemi di ritardi nelle segnalazione e un sostanziale abbandono dei confinati.
Gli effetti dell’epidemia si vedono anche sui dati della mortalità: un’inchiesta del quotidiano Dolomiten ha rivelato che nel mese di marzo il tasso di mortalità è schizzato verso l’alto. A Bolzano si è passati da 136 decessi a 206, a Appiano da 3 a 27. In val Gardena l’aumento è impressionante: a Ortisei si passa da 4 a 15 casi, a Selva da 2 a 18, a Castelrotto da due a venti. Una strage silenziosa visto che la maggior parte delle persone è morta sola, senza poter essere accompagnata dai familiari.
C’è però anche qualche dato che consente di guardare avanti con un cauto ottimismo il numero dei guariti è salito a 165. Anche se il picco non è ancora stato raggiunto, in molti stano iniziando a pensare che la fase più brutta dell’epidemia sia passata. Da oggi dovrebbe aprire la nuova astanteria nella nuova ala dell’ospedale: in pratica verranno creati due pronti soccorsi. Uno riservato ai pazienti Covid e ai casi sospetti, che sarà nella nuova ala, e quello tradizionale dove verranno fatti confluire tutti gli altri.
Terapia intensiva