«Fugatti anti-Ue? Rifiuti i soldi Per il rilancio si attinga al debito»
L’ex governatore Rossi incalza il suo successore «L’Alto Adige sta già guardando al futuro, e noi? Nominare un Comitato per la ripresa economica»
«Niente polemiche durante un’emergenza come quella che sta vivendo anche il Trentino». Ugo Rossi, ex governatore, dall’opposizione vorrebbe tendere la mano, dare un contributo: «Ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di farlo, capire qual è lo stato dei conti. Altrimenti è difficile immaginare una ripartenza nel dopo-Covid».
Niente polemiche, ma di fronte al video dell’ammainabandiera del vessillo europeo condiviso da Fugatti lei si è arrabbiato molto.
«E l’ho fatto proprio perché non è il momento delle polemiche. Al di là di ogni personale convinzione sul ruolo dell’Europa, un governatore non può condividere questi gesti. Quando governi una Provincia non puoi scindere il piano personale da quello istituzionale, e quel gesto ha un valore simbolico devastante. Si è fatto passare il messaggio divisivo, proprio ora che serve invece unità».
Il messaggio che dall’Europa è meglio andarsene, che non serve a niente. Quella bandiera, nel video, viene poi annodata.
«E allora, coerentemente, Fugatti dovrebbe rinunciare ai tanti soldi che dall’Europa sono arrivati al Trentino in questi anni, come l’ultima tranche di 450 milioni per l’agricoltura. E dovrebbe dire subito che rinuncia anche agli importanti stanziamenti messi sul piatto per l’emergenza coronavirus: ai 100 miliardi del Fondo Sure annunciato ieri per la cassa integrazione, ai 250 miliardi di investimento sui titoli della Bce e agli altri 750 che saranno attivati nei prossimi giorni. Insomma, ci vuole serietà, non si può spostare l’argomento quando si è chiamati a governare un’emergenza. Il gesto inconsulto di Fugatti di condividere l’ammainabandiera, Kompatscher non lo avrebbe mai fatto»
A proposito di Kompatscher, il governatore altoatesino ha annunciato interventi per 4 miliardi di euro per il contrasto della crisi economica che la pandemia porterà inevitabilmente con sé. E in Trentino?
«Il Trentino ha messo 2 milioni, con cui si potranno attivare mutui per 250 milioni, sempre che le banche li diano alle imprese, perché sono necessarie garanzie. Ma al di là di questo, io dico da mesi che si deve lavorare sul debito. Lo dicevo ben prima del virus, lo dicevo fin dal disastro Vaia. Ma questo non è mai stato fatto, questo consiglio non è mai stato preso in considerazione.
Nemmeno ora, in un momento come questo».
Lei è stato governatore, c’è lo spazio per l’indebitamento all’interno del bilancio provinciale? In alto Adige Kompatscher punta molto su questo, lanciando una sorta di coronabond locali, garantiti dall’alto rating di cui gode la Provincia di Bolzano.
«L’Alto Adige sta guardando al dopo, sta disegnando gli scenari futuri, cercando di indirizzare la potenza di fuoco dell’autonomia per mitigare gli effetti di una crisi economia con cui tutti dovranno fare i conti. Ma di bond locali io ho iniziato a parlarne l’anno scorso, dopo Vaia: i vaiabond. Ma invece di agire sul debito, in quell’occasione Fugatti ha preferito tagliare le risorse all’agricoltura e all’industria per far fronte alle spese dovute alla tempesta. E comunque sì, lo spazio per l’indebitamento ci dovrebbe essere, perché la mia giunta ha ridotto il debito dal 9 al 6,5%. Siamo pronti per cominciare? Deve dircelo la giunta, deve darci però alcuni dati fondamentali, utili per poter fare proposte e dare il nostro contributo. Che vogliamo essere messi nelle condizioni di poter dare».
Come?
«Sarebbe opportuno che il presidente nominasse subito un Comitato per la ripresa economica composto da accademici, tecnici del settore bancario e finanziario, rappresentanti delle forze economiche e sociali. E, se crede, esponenti della maggioranza e della minoranza. Un Comitato che al massimo entro 15 giorni elabori una visione di respiro su come affrontare il futuro sulla base dei dati e degli scenari possibili».
Fin qui la parte economica, ma lei è stato anche assessore alla Sanità. Come si sta muovendo il Trentino sul fronte sanitario?
«Abbiamo visto tutti il grande impegno a livello ospedaliero, con l’Azienda sanitaria che si è mossa con capacità. Ma abbiamo visto anche la grande difficoltà sui territori, soprattutto sulle residenze per anziani dove si è notata l’assenza di coordinamento dell’assessorato. Ma ripeto, niente polemiche oggi, concentriamoci invece di come affrontare il domani».