Corriere del Trentino

I «brevi e isolati rovesci» di Orcomondo (in attesa del nuovo singolo)

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In attesa del nuovo singolo «Jack to my brain», in uscita nel weekend con relativo videoclip, vale la pena riascoltar­e il ruspante esordio rock degli Orcomondo. «Brevi isolati rovesci a carattere temporales­co» è il titolo dell’album autoprodot­to nel 2018 dalla band trentina formata da Maurizio Facenda (voce e chitarra), Romeo Arnoldo (basso e cori), Claudio Ruatti (chitarra e voce) e

Tommy Virgillito (batteria). Un quartetto di amici che prova e registra tutto nella cantina studio del capobanda, la cui porta è raffigurat­a sulla copertina del disco. Un album che trova la sua scintilla in «Stop fucking cars», brano che suona profetico in questo periodo in cui di traffico non c’è traccia. C’è poi il singolo dalle sonorità sudamerica­ne «Radio Marilina», ispirato dal viaggio in

Messico di uno dei componenti del gruppo, ed episodi di rock’n’roll duro e puro come «KarmaGatta», «Johnny», «Christmas song» e «Cani». «Biancofior­e» è il brano più scuro e psichedeli­co, che si discosta dagli altri per i suoi cambi di ritmo e un uso recitato della voce. Un disco che si fa ascoltare tutto d’un fiato, dall’invocazion­e iniziale di «Orcomondo» fino a «Sogni e caffè». Da non dimenticar­e la ghost-track «SuperSanta!», lamento di un supereroe che nella gelida notte di Natale deve portare i regali mentre tutti festeggian­o. (Fabio Nappi)

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