Corriere del Trentino

La natura sul balcone Far giocare i bambini anche dentro le case

«Sulla terrazza bene sto», tra fantasia e piante in vaso

- Chiara Marsilli

Bambini e natura: un binomio naturale, ora interrotto dall’emergenza sanitaria. Chiusi i parchi, limitate le uscite, vietati i contatti con i coetanei, i più piccoli rischiano di trascorrer­e lunghe settimane con la sola compagnia della television­e e dei video su YouTube.

Arriva così l’esperienza di «Sulla terra bene sto», associazio­ne culturale che da anni si occupa di educazione infantile sul territorio provincial­e unendo la filosofia steinerian­a e la pedagogia del bosco. «Facciamo scoprire ai bambini l’esplorazio­ne e il contatto con il mondo sfruttando gli elementi naturali — spiega Margherita Margi, responsabi­le dell’associazio­ne — . Il Trentino è adatto, la natura è a portata di mano e ricca di biodiversi­tà. I laboratori a Terlago vanno alla scoperta dell’acqua e delle piante che vi crescono, a Levico è il fiume a guidare le attività, a Civezzano l’attenzione è rivolta al bosco: i bambini vengono condotti in un luogo tra gli alberi che sono invitati a fare proprio nel rispetto della natura, delimitand­olo con cerchi di sassi o con fili di lana legati ai rami». Una relazione intima con l’universo e la natura ora impossibil­e. Ma Margi e le sue colleghe sottolinea­no: «Per la nostra visione educativa è importante che il bambino stia il più lontano possibile dalla tecnologia, soprattutt­o nei primi anni di vita nei quali sperimenta l’interazion­e con il mondo. Così abbiamo evitato di proporre video di letture o spettacoli». La soluzione passa ugualmente attraverso il digitale, ma si rivolge ai genitori che devono crescere i bambini dentro case di città che solitament­e hanno al massimo un balcone e qualche pianta in vaso. Il progetto «Sulla terrazza bene sto» (sul sito dell’associazio­ne, propone ogni giorno consigli per crescere bambini felici e consapevol­i. «Per esempio prendersi cura di una pianta è un esercizio facile ma importanpi­ngere tissimo — dice Margi — perché consente di portare avanti un compito giorno dopo giorno, costruisce la responsabi­lità e coinvolge nell’osservazio­ne dei risultati che genera l’applicazio­ne quotidiana e il ciclo della natura. E ci sono trucchi per tenere impegnati per lungo tempo i bambini. Un pennello e un vasetto d’acqua basteranno: giocare a disu del legno o anche solo sulla ringhiera del balcone dà soddisfazi­one, non sporca, è sicuro e a costo zero. Le letture ad alta voce sono una garanzia, ma si possono anche inventare storie animate e dare vita alle favole con le ombre cinesi, anche con i fratelli maggiori».

Il metodo

No a troppa tecnologia, sì invece alla cura del verde, alle ombre cinesi e alle favole che i genitori si possono inventare

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