La Provincia: tenendo chiuso solo dieci contagi a fine aprile
Nuovo balzo di infetti (125), primi positivi in carcere Distribuite 360mila mascherine. Tamponi: «Uso massiccio, test anche sulle commesse dei market»
«Non siamo sordi al grido di dolore delle categorie economiche, ma non siamo in condizioni di tornare alla normalità», commenta il presidente Fugatti nel consueto report. E aggiunge: «Tenendo chiuso avremmo solo dieci contagi a fine aprile». Intanto nuovo balzo di infetti e ci sono i primi contagi anche in carcere.
«Non siamo sordi al grido di dolore delle categorie economiche, da parte nostra c’è la volontà di riaprire, oggi però non ci sono le condizioni di ritornare a una vita normale». Dopo settimane difficili, lo stop forzato prolungato sta mettendo a dura prova aziende ed esercenti, «ma non è il momento di riaprire», dice il presidente Maurizio Fugatti che ragiona su tempi ancora lunghi, almeno fino a fine aprile. «Ci affidiamo alla comunità scientifica — chiarisce — se torniamo indietro il contagio cresce di nuovo in modo esponenziale. Servono criteri molto rigidi e chiari. Se invece continueremo così fino a fine aprile ci troveremmo ad avere 10-20 contagi». Intanto l’onda virale segue ancora una volta un andamento altalenante e dopo il calo registrato nei giorni scorsi i positivi al Covid-19 sono di nuovo in crescita, sono quasi raddoppiati rispetto a lunedì e ci sono i primi positivi anche nel carcere di Trento.
Il bollettino
«I numeri più alti sono l’effetto del maggior numero di tamponi effettuati, oggi siamo a 800», si affretta a chiarire il governatore. Nella rilevazione di domenica i contagi si erano fermati a 58, lunedì erano saliti a 69 e ieri a 125 (116 con tampone). Sono 78 le persone ricoverate in terapia intensiva, 62 i guariti. Ma anche ieri purtroppo si è registrato un alto numero di decessi, ossia 14. Si tratta di donne e uomini tra i 79 e i 99 anni, c’è anche signora di 100 anni che era ospite della casa di riposo e tun uomo di 47 anni della casa di cura don Zilio di Levico. Complessivamente salgono a 342 i guariti, 1.658 a domicilio e sono 73 i positivi nelle Rsa per un totale di 383 e salgono a 244 i decessi dall’inizio dell’emergenza.
In carcere
Ma ora il virus è entrato anche nella casa circondariale di Spini di Gardolo dove, ha sottolineato il dirigente generale della Provincia, Giancarlo Ruscitti, «è stata riscontrata la positività su alcuni dipendenti». Nelle ultime 24 ore anche due detenuti sono risultati infetti. «Faremo tamponi a tutta la popolazione penitenziaria», ha annunciato Ruscitti. Oggi il tema del contagio in carcere sarà anche al centro del Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica.
Le mascherine
Intanto sul fronte dei dispositivi di protezione individuale Ruscitti ha scoraggiato i cittadini a utilizzare le mascherine fai da te. «Sono pericolose». afferma. Sono più di 360.000 le mascherine distribuite, ma i tempi di consegna potrebbero essere lunghi. «Ci vuole il tempo di incasellare nella busta le mascherine, abbiamo una quarantina di persone che stanno facendo questo», spiega ancora Fugatti che poi annuncia un potenziamento dei controlli nei Comuni delle seconde case nel weekend pasquale. «Ieri —spiega — sono state controllate 2.382 persone, 122 sanzionate e 107 esercizi commerciali controllati».
La strategia dei tamponi
Intanto l’Azienda sanitaria cambia strategia sull’utilizzo dei tamponi e dei test rapidi. In un primo momento si era pensato di procedere con i tamponi sul personale sanitario e so
Fugatti
Non siamo sordi al grido di dolore delle categorie economiche Ma non possiamo ancora tornare alla normalità
lo su un campione di ospiti nelle Rsa, nonostante le sollecitazioni di Upipa. Ora si sta pensando di ampliare sempre di più il ventaglio di persone tamponate anche in Rsa. Si parla di «un uso massiccio dei tamponi». «Vengono fatti più tamponi e questo spiega l’alta positività nelle Rsa», spiega Ruscitti. Ma si pensa anche a tamponi a tappeto sulla popolazione, ha aggiunto Paolo Bordon. Il direttore dell’Azienda sanitaria ha poi spiegato che verranno tamponati tutti i pazienti che accedono al pronto soccorso e hanno sintomatologia, gli operatori sanitari che hanno sintomi e le persone che provengono dalle Rsa. Sono 178 i tamponi analizzati dal Cibio, che sta fornendo un supporto importante nella lotta al coronavirus. L’Azienda sanitaria effettuerà i tamponi anche sui dipendenti dei servizi essenziali e supermercati. «La nostra intenzione è aumentare il numero di test — ha sottolineato Antonio Ferro, direttore del Dipartimento prevenzione — perché ci permette di avere sicurezza su portatori asintomatici». Ferro ha poi ricordato il campionamento su tutti gli abitanti di Canazei, Pieve di Bono, Campitello di Fassa e Borgo Chiese, considerata l’alta incidenza del contagio. Parliamo di 8.000 persone. Intanto sul fronte delle cure Bordon è tornato a parlare della sperimentazione dell’ozonoterapia che potrebbe partire all’ospedale di Rovereto. «Non è sostitutiva al percorso terapeutico con i farmaci — avverte Bordon — ma si inserisce ad adiuvandum, se saranno validate le linee guida potrà essere utilizzata».
Case di riposo
Restano sotto sorveglianza le Rsa. Il 40% delle strutture è ancora indenne ma gli occhi sono puntati sulla casa di cura Don Zilio di Levico. «Gli ospiti non infettati — fa sapere l’assessora Stefania Segnana — saranno trasferiti nella struttura della Croce Rossa». Ma sulle Rsa non si placano le polemiche. La Fp Cgil attacca il dottor Enrico Nava, direttore per l’integrazione socio sanitaria, sulle modalità di contagio in Rsa e rilancia l’appello sulla necessità del tampone preventivo. Per quanto riguarda il bonus spesa, invece, sono salite a 8.000 le domande.