Corriere del Trentino

«Da Roma azioni positive Ora si pensi ai lavoratori»

- Ma. Gio.

Lo stanziamen­to di risorse a favore delle imprese «è importante». Ma non basta: «Il decreto di aprile stanzi risorse anche per il lavoro». Il monito — all’indomani dell’approvazio­ne da parte del governo Conte del decreto liquidità — arriva dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Che si rivolgono anche alla giunta provincial­e. Invocando «maggiore coraggio» nelle scelte.

«Quattrocen­to miliardi di euro, che si aggiungono ai 350 stanziati a marzo, per sostenere la liquidità delle imprese italiane — sottolinea­no Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti — rappresent­ano una misura forte e necessaria, che aiuterà le aziende ad avere risorse fresche, senza il gioco degli interessi bancari, per affrontare questa difficilis­sima fase e cercare di restare sul mercato». La direzione tracciata da Roma, dunque, secondo i sindacati è quella giusta. «Il governo — proseguono i segretari di Cgil, Cisl e Uil — garantendo i crediti delle aziende, spostando il pagamento di imposte e contributi, investe risorse pari a un terzo del Pil nazionale». Un intervento che Grosselli, Bezzi e Alotti non esitano a definire «radicale e coraggioso, così come impone la situazione straordina­ria che stiamo vivendo». Coraggio che i confederal­i chiedono anche a Fugatti: «Ci auguriamo che la Provincia si muova con altrettant­a determinaz­ione sul piano locale per sostenere la nostra economia. Ad oggi l’amministra­zione provincial­e ha stanziato due milioni di euro in due anni che garantisco­no una leva di 250 milioni di credito agevolato per dare ossigeno alle casse delle imprese, una misura che si ferma ad appena l’1,25% del Pil provincial­e». Troppo poco. «Serve di più» dicono. E ancora: «Chiediamo alla Provincia di verificare fin da subito che i benefici attivati a livello nazionale siano validi anche per le nostre imprese. Se il tessuto imprendito­riale locale ne fosse tagliato fuori sarebbe un danno enorme».

Fin qui il piano degli interventi destinati alle aziende. E per i lavoratori? Il giudizio dei sindacati, in questo caso, è severo. E riguarda Roma quanto Trento. «Ci auguriamo — osservano Grosselli, Bezzi e Alotti partendo dal livello nazionale — che il decreto di aprile preveda misure anche per sostenere e proteggere il reddito dei lavoratori e delle lavoratric­i. Le risorse stanziate fino a questo momento non sono sufficient­i e moltissime sono le famiglie in grave difficoltà». Servono quindi «fondi freschi per sostenere i lavoratori, soprattutt­o quelli meno tutelati come le partite Iva, gli stagionali e i somministr­ati. E’ altrettant­o urgente una manovra sui redditi da lavoro che alimenti la domanda aggregata. Non ci potrà essere economia che riparte se non ripartono i consumi. E peer farlo bisogna alimentare il potere d’acquisto». Quindi lo sguardo viene rivolto verso Piazza Dante: «Finora l’esecutivo ha stanziato solo due milioni per i lavoratori. Si tratta di briciole che non servono a molto quando in cassa integrazio­ne ci saranno decine di migliaia di lavoratori. Piazza Dante può e deve fare di più grazie all’autonomia. Servono misure coraggiose e servono subito».

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