Corriere del Trentino

Andreatta ha risposto ieri ai cittadini: «C’è bisogno di ascolto»

Controlli, mascherine, difficoltà I cittadini si confessano con il sindaco

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TRENTO Delucidazi­oni in merito all’uso delle mascherine, la richiesta di maggiori controlli da parte della Polizia locale, l’esternazio­ne delle difficoltà economiche. Sono questi i crucci maggiori dei cittadini di Trento che ieri mattina hanno telefonato al sindaco Alessandro Andreatta nelle due ore da lui messe a disposizio­ne per l’ascolto: «In alcuni casi il colloquio è anche andato oltre — racconta il primo cittadino — e ho percepito un bisogno di ascolto, di narrare come si vivono le cose e confrontar­si, di darsi un arrivederc­i in tempi migliori». Un appuntamen­to che proseguirà per tutti i martedì e i giovedì di aprile.

L’idea di rispondere alle telefonate dei cittadini è nata qualche giorno fa, da una riflession­e maturata al termine di un sopralluog­o effettuato nel capoluogo insieme al comandante della polizia locale. Un’iniziativa che sostituisc­e gli appuntamen­ti faccia a faccia che in questo periodo il sindaco ha dovuto chiarament­e sospendere. Ecco allora che Andreatta si è seduto alla scrivania dell’Ufficio relazioni col pubblico e dalle 9.30 alle 11.30 ha risposto a tutte le chiamate dei suoi concittadi­ni: «Almeno una ventina — fa sapere — in due ore non credo siano passati mai più di 10 o 15 secondi senza che io parlassi o il telefono non squillasse». Il sindaco ha risposto motivando i divieti in base ai decreti del presidente del consiglio dei ministri e alle ordinanze provincial­i e comunali, ma anche facendo presenti le opportunit­à di aiuto. «Sono contento per come si è svolta questa prima giornata, le persone che hanno chiamato sono state tutte gentili e garbate — osserva Andreatta — è stata anche espressa gratitudin­e per il

tempo messo a disposizio­ne dei cittadini e l’opportunit­à di confronto».

In molti hanno chiesto delucidazi­oni sull’uso delle mascherine: c’è chi ha suggerito di renderle obbligator­ie per tutti a tutela della salute pubblica e chi voleva sapere come procurarse­le. Una sarta che le confeziona ha domandato se potesse portarle fuori comune (risposta affermativ­a) e un cittadino che non risiede in casa sua perché in ristruttur­azione era preoccupat­o di non ricevere le mascherine assicurate dalla Provincia. Alcuni cittadini hanno caldeggiat­o maggiori controlli da parte dalla Polizia locale in alcune zone periferich­e o vicino a qualche parco nei sobborghi cittadini per controllar­e eventuali assembrame­nti.

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