Apt Trento, ecco i criteri per il controllo sui fondi
Il Comune esplicita i principi e la destinazione dei contributi
La giunta comunale di Trento ha esplicitato con una delibera i criteri per l’assegnazione del contributo di Palazzo Thun a favore dell’Azienda per il turismo di Trento, Monte Bondone e Valle dei laghi. Sei pagine «che danno atto di una logica interna procedurale già ampiamente collaudata» ma che mettono nero su bianco, ad esempio, che «è escluso il finanziamento dell’attività commerciale» e che il provvedimento di assegnazione «esplicita la coerenza fra le attività svolte dall’Apt e le linee-guida fissate dalla Provincia, nonché con gli indirizzi fissati dalla programmazione comunale di settore».
Un provvedimento resosi necessario dopo che lo scorso febbraio la Procura della Corte dei Conti ha citato in giudizio la dirigente del Servizio turismo del Comune Clara Campestrini per colpa grave in relazione ai contributi elargiti dal 2015 al 2019 all’Apt, stimando un danno erariale di 565.500 euro. L’indagine aveva preso le mosse dalle segnalazioni del consigliere comunale ex Patt Dario
Maestranzi. Secondo l’accusa il contributo pubblico comunale veniva inserito in modo forfettario nei ricavi senza specificare le finalità istituzionali perseguite e neppure l’effettivo utilizzo dei fondi pubblici: insomma, una mancanza assoluta di controlli.
Ecco allora che la giunta, pur sostenendo che «il finanziamento
La scelta
La delibera arriva dopo la citazione in giudizio della dirigente comunale Campestrini
ad Apt negli anni è avvenuto correttamente, in stretta attuazione a quanto previsto dalla normativa sia a livello provinciale, sia a livello comunale — come si legge nella delibera — ha ritenuto di rendere il relativo controllo ancora più stringente» decidendo di «ricapitolare ed esplicitare alcuni criteri»: cioè che il contributo comunale va a coprire parte delle attività importanti per la promozione
Palazzo Thun in via Belenzani, sede del Comune di Trento della città, ma è escluso il finanziamento dell’attività commerciale («e che, anche per questo, l’attività dei Mercatini di Natale non è mai stata finanziata»); che per l’assegnazione delle risorse (160.000 euro nel 2018) è richiesta una relazione del collegio dei revisori «che confermi quanto indicato nella relazione illustrativa sull’attività svolta» fatta da Apt e «attesti l’esistenza e la regolarità
Attività specifiche Eventuali trasferimenti imprevedibili verranno rendicontati con una relazione consuntiva
della documentazione comprovante le spese indicate nella relazione stessa e la verifica a campione dei documenti di spesa».
La delibera precisa inoltre che «è richiesta l’esplicitazione dei criteri adottati per l’imputazione delle spese generali all’attività agevolata, eventualmente in forma di rendicontazione per centri di costo» e che eventuali altri trasferimenti, relativi ad attività specifiche, non ancora prevedibili né ricorrenti, «vengano rendicontati attraverso la presentazione di una relazione consuntiva e di idonei giustificativi di spesa». Una modalità che secondo l’assessore Roberto Stanchina «è sempre stata strutturata così ed è stata sempre seguita, ma che con questa delibera viene specificata in maniera dettagliata». Nel frattempo l’udienza che vede coinvolta la dirigente Campestrini è fissata per ottobre e saranno i giudici a valutare eventuali responsabilità.