I professionisti: «Si valorizzi il nostro ruolo»
L’amarezza traspare evidente in ogni passaggio del documento: «Prendiamo atto con dispiacere che nessuno dei nostri emendamenti in materia urbanistica è stato preso in considerazione». Anzi: «Riscontriamo modifiche che vanno nella direzione esattamente opposta a quanto da noi auspicato». I presidenti degli ordini degli architetti e degli ingegneri Marco Giovanazzi e Gian Maria Barbareschi lo dicono con chiarezza: la manovra straordinaria che oggi approderà in consiglio, così com’è, non va bene. «Estromette i professionisti delle aree tecniche da processi di trasformazione del patrimonio edilizio esistente» scrivono Giovanazzi e Barbareschi in una nota congiunta inviata ieri al presidente Maurizio Fugatti e al vicepresidente Mario Tonina (che si è dimostrato pronto a valutare le richieste dei professionisti). Nel mirino, in particolare, gli articoli relativi alla semplificazione. «Ma semplificazione non può voler dire togliere di mezzo i professionisti, che hanno un ruolo di garante dell’equilibrio tra l’ambiente e la spinta al costruire» osserva il presidente degli architetti. La richiesta, sintetizzata in alcuni emendamenti, è quindi quella di «valorizzare il ruolo del professionista» anche in un processo di semplificazione.
E si concentra sull’urbanistica anche Italia Nostra, che in un documento firmato dal suo presidente Beppo Toffolon mette in fila una serie di osservazioni e modifiche alla manovra che affrontano il complesso rapporto tra paesaggio ed edificazione. «Data la delicatezza di alcuni ambiti coinvolti — scrive Toffolon — si rivolge un accorato appello perché tra i provvedimenti necessari per sostenere tempestivamente il tessuto economico e sociale della nostra provincia non si inseriscano modifiche normative di cui è difficile trovare una motivazione nell’epidemia, e che rischiano di aggiungere ai danni del Covid altri danni all’assetto urbanistico e al patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico».