Cannabis light in quarantena: vendite raddoppiate in regione
Lo stress aumenta il consumo. Melchiorri: «In aprile un migliaio di ordinazioni»
TRENTO Anche la cannabis light, ovvero la cannabis legale a basso contenuto di Thc, come strumento antistress ai tempi del coronavirus. Tanto che la JustMary, azienda milanese del settore, ha registrato un aumento del consumo del 500% in più attraverso le vendite online in tutta Italia, compreso il Trentino Alto Adige, dove le vendite registrate negli ultimi due mesi sono del 100% in più, fatturando in pochi mesi quello che prevedevano di fatturare in tutto il 2020. «Gli italiani utilizzano i nostri prodotti per rilassarsi e dormire meglio in questo periodo di stress», dicono dall’azienda dove il Ceo Matteo Moretti annuncia la quotazione alla borsa di Vienna il prossimo anno grazie a questo exploit che sembra proseguire in crescita costante.
Come per gli ansiolitici e gli antidepressivi, dunque, aumentati in maniera esponenziale tra la popolazione dall’inizio della pandemia, come sostenuto da medici e psicologi, anche i prodotti a base di cannabis aiutano chi in questo periodo ha sviluppato disturbi del sonno e sintomatologie da stress a causa delle restrizioni che hanno costretto tutti in casa. Un trend che non tende a diminuire con la Fase 2 di incertezze economiche e sociali.
A confermare il dato è anche Manuel Melchiorri, titolare di tre punti vendita tra Trento, Bolzano e Verona con i negozi Chacruna, oltre che essere produttore diretto in Valsugana delle infiorescenze di cannabis light, quelle con basso principio attivo, 18 anni di esperienza nel settore. Attività, la sua, iniziata nel 2003 con il primo smartshop della regione, concentrandosi dal 2005 solo sul settore della Cannabis, dai semi da collezione agli articoli per la coltivazione, aprendo quindi nel 2013 un negozio a Bolzano e nel 2018 un altro a Verona con anche la prima produzione di canapa legale.
«Aumento delle vendite? Sì c’è stato un raddoppio per tutti i nostri prodotti, non solo per la cannabis light», conferma Melchiorri. «Solo in aprile abbiamo venduto un migliaio di prodotti in tutta Italia, per l’80% in regione», aggiunge. E sottolinea la filosofia attenta delle sue attività dove si vendono non solo infiorescenze (il 50% del business), ma anche abbigliamento, borse e accessori, alimenti, cosmetici, detergenti e libri. «Abbiamo anche un settore dedicato alla canapa terapeutica seguito direttamente da un medico specializzato — spiega — per determinate patologie o dolori. La cannabis light rappresenta uno dei prodotti per i quali abbiamo avuto un incremento, insieme a tutti gli altri prodotti, attraverso le vendite online». Specie in questo periodo dove, come conferma anche Melchiorri, una delle cause risiede certamente nella situazione di incertezza, per gestire le emozioni o per trovare un momento di svago.
Maggiori vendite dal distributore automatico posizionato fuori dal negozio anche al Cannabis Store Amsterdam Trento, negozio dove anche qui i prodotti a base di canapa sono molteplici, compresi generi alimentari dalle caramelle, biscotti, muffin e cioccolata ai panettoni e patatine, e bevande come tisane, bevande energetiche, infusi e caffè. Ma c’è anche l’acqua al cannabidiolo (CBD) e il vino. Qui il fatturato ha avuto incremento notevole attraverso l’unica vendita possibile al momento, senza l’utilizzo dell’e-commerce, in attesa di riaprire.
La tendenza nei prossimi mesi sembra ancora essere quella della crescita. Un fenomeno che ha incrementato anche le offerte di lavoro e dei rider, sempre più impegnati in questo periodo di quarantena, ma anche nella Fase 2 dove ancora non tutto sarà aperto, o non completamente.