Carli e l’auto-retrocessione «Non sforiamo il budget»
Mai fare il passo più lungo della gamba. È questo il mantra di Lucio Carli, presidente del Dro, ma soprattutto imprenditore nel ramo dell’edilizia con più di 30 dipendenti. «Sto vivendo sulla mia pelle le enormi difficoltà economiche derivanti dalla pandemia di corona virus e non riesco neppure più a contare le ore di cassa integrazione accumulate. Per questo non ce la faccio proprio a considerare il calcio una priorità, siamo pur sempre nei dilettanti e creare debiti non mi sembra il caso» esordisce il diretto interessato. «Per noi la quarta serie è già il massimo, inevitabilmente dovremo ridurre il budget perché andremo a perdere parte dei nostri sponsor, quindi che senso ha presentarsi se non c’è il giusto potenziale? Alla luce di tutto questo stiamo pensando di chiedere di venire ammessi in Eccellenza». Insomma nonostante una salvezza d’ufficio praticamente sicura la società dell’Alto Garda deve ancora decidere che strada intraprendere: «Valuteremo l’evoluzione della situazione nelle prossime settimane ma non credo che un territorio con una forte vocazione turistica come il nostro potrà riprendersi tanto facilmente da un momento storico come quello che stiamo attraversando. Ecco perché non sono molto ottimista – riprende Carli - . Una cosa però è certa: sino a quando sarò io il presidente del Dro qui non si spenderà un euro in più rispetto alle entrate previste, di situazione imbarazzanti ne ho già viste abbastanza in giro per l’Italia». (s. f.)