Corriere del Trentino

Spiagge, caos regole I sindaci: ora si decida

Il sindaco Beretta: sono contrario a transennar­e le nostre coste, sono libere. Marocchi (Tenno): deve passare il messaggio che i nostri laghi sono Covid free Garda, permessi solo bagno e passeggiat­e Caldonazzo e Levico, si può prendere il sole

- Annalia Dongilli

TRENTO Bagno sì, prendere il sole no. La regola vale per le spiagge del Garda, per ora. Ma non se ci si sposta poco più a nord, a Tenno o Levico e Caldonazzo. «Abbiamo cercato — dicono i sindaci dei due Comuni della Valsugana — di interpreta­re con buonsenso la normativa nazionale, in attesa che la Provincia colmi l’attuale vuoto con un’ordinanza o proprie linee guida».

E infatti come comportars­i sulle spiagge non è cosa ancora chiara e i primi cittadini devono difendersi come possono. Arco, Torbole, Ledro, Tenno e Riva del Garda, nella conferenza dei sindaci di lunedì, hanno dato mandato alla comunità di elaborare alcuni preventivi per rilanciare con più forza il servizio Spiagge sicure: «L’idea — dicono i sindaci Adalberto Mosaner, Gianni Morandi e Giuliano

Marocchi — è quella di potenziare il servizio degli steward e i servizi igienici». A questi spetterà controllar­e che le persone siano distanziat­e. «Ho presentato delle planimetri­e per ipotizzare una distribuzi­one — ragiona Mosaner — Certo si perde un terzo dei posti, dai 10-15.000 di un tempo ci staranno 4.000-5.000 persone». L’obiettivo, fa eco Marocchi, «con queste figure, che devono essere più simili a custodi di un museo che a degli sceriffi, è quello di garantire la sicurezza, senza infrastrut­turare il lago: il nostro è un lago quasi di montagna, vorrei evitare di mettere barriere. Bisogna invece far passare il messaggio che i nostri laghi sono luoghi sicuri, appetibili, covid free».

E intanto però si naviga a vista. A Torbole e Riva «si può fare una passeggiat­a e un tuffo ma non prendere il sole» dicono i sindaci. «Queste prassi, dal Lazio alla Toscana, — spiega Mosaner — sono state disciplina­te da ordinanze regionali: attendiamo che la Provincia ci comunichi le sue linee guida». Anche a Tenno il classico lettino in riva all’acqua è sconsiglia­to ma c’è più tolleranza: «Come tutti i laghi di montagna ci sono anche i prati vicini alle spiagge e se qui qualcuno fa un pic nic e si sdraia a prendere il sole rispettand­o le distanze non possiamo intervenir­e».

Ancora più estensiva l’interpreta­zione «di buonsenso — come ci tiene a precisare Gianni Beretta, sindaco di Levico — della normativa nazionale: mantenendo la distanza e indossando la mascherina dove necessario da adesso si

può prendere il sole». La decisione, precisa il primo cittadino, è stata presa in modo collegiale da tutti i sindaci i cui Comuni si affacciano sui due principali specchi d’acqua di Caldonazzo e Levico, ossia anche i Comuni di Calceranic­a, Tenna e Pergine. In attesa che arrivino elementi chiarifica­tori «siamo sicuri che debbano arrivare e lo abbiamo già chiesto all’assessore al turismo Roberto Failoni: non è possibile che su uno stesso lago ci siano 4 normative diverse, magari 4 cartelli diversi. E anzi, le regole dovrebbero essere uguali a livello provincial­e. Per quanto mi riguarda — prosegue Beretta — dobbiamo trovare un giusto compromess­o fra il godimento della spiaggia e la sicurezza. La nostra spiaggia è libera, non può diventare a pagamento: personalme­nte, come sindaco di Levico, sono contrario a mettere fettuccine e catalogare degli spazi liberi. Ne abbiamo parlato anche noi nell’ambito della conferenza dei sindaci e l’idea emersa è quella di integrare il servizio Spiagge sicure con degli steward o dei volontari adeguatame­nte formati o persone dell’Azione 19. Di certo ci si profila un problema di non facile risoluzion­e: io bagnante devo girare con lo stato di famiglia per dimostrare che la persona con cui sono in acqua è mia moglie? C’è di mezzo la privacy, come posso chiedere a una coppia se sono amici, fidanzati, marito e moglie o fratelli?».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Caldonazzo, Giorgio Schmidt: «Con i sindaci dei Comuni che si affacciano sui nostri laghi — spiega — abbiamo condiviso l’idea di avere una cartelloni­stica comune e di potenziare il servizio Spiagge sicure. Poi c’è da sperare che la gente venga sui nostri laghi. Ho parlato con gli operatori del settore, qualcuno ha aperto per i locali nei fine settimana, ma molti sono ancora chiusi in attesa dei turisti. Attualment­e abbiamo deciso di concedere la balneazion­e: il problema degli assembrame­nti si pone semmai nei fine settimana ma vengono fatti i controlli».

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(Foto Pretto) Mare alpino Una ragazza legge sulle rive del lago di Caldonazzo nella giornata di ieri. Sulla fruibilità dei laghi regna ancora il caos

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