Rendiconti 2018 in ritardo, Futura presenta ricorso
Presentata la relazione. Controlli per Pt
Futura bacchettata da Roma per i ritardi di presentazione del rendiconto 2018. «Abbiamo fatto ricorso» dice il presidente Cattani.
TRENTO Bene Agire, Amministrare il Trentino, ma anche Civica Trentina e Upt. Benino i maggiori partiti nazionali e Progetto Trentino. Rimandata Futura. È questo il quadro che emerge dalla relazione della Commissione di garanzia sui rendiconti dei partiti politici, consegnata nei giorni scorsi alle Camere. Il documento, in sostanza, analizza la regolarità e la conformità alla legge dei rendiconti presentati dai partiti e dai movimenti politici. E ne riporta i risultati: in questo caso, l’esito riguarda i rendiconti 2018.
Nel dettaglio, come risulta dalle tabelle allegate alla relazione, dei 74 partiti e movimenti politici che hanno ottemperato all’obbligo di presentare il rendiconto per il 2018 entro il 15 giugno 2019 fanno parte molti soggetti trentini e altoatesini: in ordine alfabetico, Agire per il Trentino, Amministrare il Trentino, Associazione Fassa, Autonomisti popolari, ma anche Civica Trentina, Patt, Progetto Trentino, Ual e Unione per il Trentino, oltre a vari partiti nazionali (dalla Lega al Pd). Di questi 74, precisa il report, solo 52 sono stati giudicati «regolari e conformi alla legge alla data del 28 aprile 2020». Per la nostra provincia Agire, Amministrare il Trentino, Associazione Fassa, Autonomisti popolari, Civica Trentina, Patt, Ual e Upt. Ventidue sono i partiti per i quali il controllo è «in itinere». E tra questi figurano molte forze nazionali (Fratelli d’Italia, Pdl, Lega, Pd), ma anche Pt. Venticinque sono invece i movimenti e i partiti «inottemperanti agli obblighi di presentazione del rendiconto e destinatari di atti di contestazione»: un elenco che comprende anche Futura. La stessa Futura è inserita anche nella lista dei dieci partiti «destinatari di atto di contestazione in quanto inottemperanti agli obblighi di presentazione del rendiconto 2018 e destinatari di ordinanza di ingiunzione».
«Abbiamo già presentato ricorso» fa sapere il presidente di Futura Piergiorgio Cattani. Che chiarisce il quadro: «Tale questione si riferisce all’attività di Futura nei suoi primi due mesi di vita». L’associazione, precisa Cattani, «ha presentato i rendiconti nei termini che ritenevamo e riteniamo corretti, secondo una ragionevole interpretazione della legge». Ma la Commissione non è stata dello stesso avviso. Ora, conclude il presidente, «siamo convinti che il giudice ci possa dar ragione».