Corriere del Trentino

«Risorse per le regioni Pronti a dare battaglia»

Fugatti: territori determinan­ti in questa fase

- Marika Giovannini

«Ora la battaglia va fatta sulle risorse». Maurizio Fugatti non ha alcuna intenzione di abbassare la guardia. E dopo le tensioni respirate sabato sera nella lunga trattativa tra governo e governator­i alla vigilia delle riaperture, il presidente trentino fa capire che il clima tra territori e Stato non si stempererà tanto in fretta. Anzi: «Non fa piacere — tuona — sentire un premier che in diretta tv dice che è necessario riequilibr­are i poteri tra Stato e Regioni». Tanto più, prosegue il governator­e, quando le stesse Regioni «hanno chiesto oltre cinque miliardi e Roma, nell’ultimo decreto, ne ha trovato solo uno e mezzo».

Presidente Fugatti, il governator­e del Veneto Luca Zaia ha detto che «la vicenda Covid ha dimostrato fino in fondo l'importanza dell'autonomia». Nella gestione della pandemia le Regioni, ha aggiunto, sono state fondamenta­li. Condivide?

«Sì. Le Regioni, con la loro capacità di autogestir­si, sono state determinan­ti in questa fase, pur nelle diversità di situazioni e di contagi. Non voglio fare polemica e preferisco mantenere corretti rapporti istituzion­ali con il governo, ma la volontà centralist­a emerge sempre. L’esempio più lampante è l’accordo con le Regioni sparito dal Dpcm nazionale».

L’«importanza dell’autonomia», in Trentino, assume un valore ancora maggiore.

«Sul fronte dei risultati gestionali il Trentino ha raggiunto livelli importanti, superiori ad altre realtà, pur con numeri più alti di contagi. Grazie anche al lavoro delle nostre eccellenze, l’autonomia si è rivelata esemplare. Abbiamo dimostrato di saperci gestire».

Le tensioni tra Stato e Regioni dell’ultimo fine settimana sono rimbalzate su tutti i media nazionali. E sono solo l’ultimo atto di un periodo complicato nei rapporti tra territori e governo. Crede che d’ora in poi il clima sarà più disteso? Cambierà qualcosa nel rapporto tra Stato e Regioni?

«Devo dire che non mi ha fatto piacere sentire sabato sera il premier dire in diretta tv che si devono riequilibr­are i poteri tra Stato e Regioni. Prima

ancora di firmare un decreto dove aveva tolto l’accordo con le stesse Regioni. Un decreto che, tra l’altro, non offre garanzie sul fronte delle risorse».

In che senso?

«Le Regioni — tutte, quelle speciali e ordinarie — hanno presentato una richiesta di oltre 5 miliardi al premier Conte. Che ne ha stanziato solo uno e mezzo, in una manovra da 55 miliardi. Non può essere che il governo non trovi le risorse che le Regioni chiedono. Non esiste. E su questo si deve dare battaglia fin da subito. Perché se l’assenza di risorse è grave per le Province autonome che devono farsi carico di competenze aggiuntive, questa situazione ha ripercussi­oni importanti anche per le Regioni a statuto ordinario».

Matteo Salvini ha chiesto al governo se l’Italia si unirà alle nazioni che vogliono un’indagine sull’origine della pandemia. È d’accordo?

«Non ho nulla contro i cinesi, ma credo sia giusto capire da dove sia partito tutto».

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