Astronio, la promessa del talento: «Non sarà un’estate senza musica»
I progetti del direttore artistico del Festival Antiqua
Musicista poliedrico, Claudio Astronio affianca l’attività di solista all’organo e al clavicembalo a quella di direttore d’orchestra e dirige il gruppo Harmonices Mundi con strumenti originali. È stato solista invitato e direttore di varie orchestre internazionali tra le quali Mahler Chamber Orchestra, Moskow Symphonic ha lavorato con la Banda Osiris e collabora stabilmente con la cantante jazz Maria Pia de Vito e con Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi e Michel Godard.
È direttore permanente dell’orchestra giovanile Theresia con la quale affronta il repertorio tardo sinfonico con gli strumenti originali e direttore artistico del Festival Antiqua in BolzanoFestivalBozen. È docente di clavicembalo e tastiere storiche al Conservatorio di Trapani.
Cosa ne sarà dei suoi impegni estivi del Bolzano Festival di agosto?
«Di sicuro organizzeremo concerti anche in formazioni ridotte e faremo veramente di tutto affinché la città di Bolzano non rimanga questa estate senza musica dal vivo».
In questo periodo si fanno solo lezioni on line, streaming e quant’altro.
«Appunto per questo. La magia del concerto dal vivo è inarrivabile e il nostro pubblico si merita tutti i nostri sforzi in questa direzione. Insomma, non cediamo alla paura».
Pensa soprattutto ai concerti del suo festival Musica Antiqua?
«Sto guardando all’intero panorama dei prossimi appuntamenti, ovviamente in sintonia con il direttore artistico Peter Paul Kainrath. Quanto a Musica Antiqua, alcuni concerti saranno con due o tre musicisti, addirittura “solo” se saranno d’organo. Dunque il problema dell’affollamento di musicisti proprio non si pone».
E quello del numero di spettatori?
«Ricordo che Bolzano ha chiese bellissime, cortili molto ospitali e altri spazi dove le distanze tra gli spettatori sarebbero rispettate facilmente».
Grandi spazi nella periferia urbana di Bolzano?
«Per esempio. Ma dobbiamo ancora decidere quali. Soprattutto, spazi all’aperto».
Fine maggio si avvicina.
«Vogliamo dare un messaggio univoco. O ci saremo tutti, oppure faremo altre cose: però, tutti insieme».
Lei si dividerà tra direzione e interpretazione?
«Sì. Come direttore artistico, come sempre con Marco Facchin. E proprio noi due abbiamo programmato un concerto in duo. Lui con un flautista, io con una violinista svizzera».
Come vive il distacco di questo periodo? Tutto avviene attraverso la Rete oppure in radio?
«Beh, insistere sulle possibilità di concerti live è importante. Ma si possono sempre trovare altre soluzioni. Per la musica dal vivo i problemi sono la distanza tra i musicisti e quella con e tra gli spettatori. Lo streming esiste da molto tempo ed è un’ottima tecnologia. Che sostituisca il concerto dal vivo non è penalizzante solo per chi suona, anche per il pubblico, ora costretto a seguirci a casa su un piccolo schermo e magari con impianti audio di scarsa qualità».
Molti musicisti attraversano un lungo periodo di inattività.
«Lo avvertiamo benissimo e siamo disorientati e preoccupati. Quando riapriranno i teatri? Con quali contenuti?
Come trascorre il tempo a casa? Che ascolti e letture consiglia?
«Posso confidare che sto rileggendo il romanzo di mia figlia Mathilda Astronio? Poi, consiglio di (ri)scoprire I classici della nostra letteratura, che è ricchissima. Quanto alla musica, segnalo su Instagram “One take of harpsichord”, musica in video live dal mio clavicembalo. Un omaggio a tutti coloro che apprezzano la mia musica».