«Scuola, ingressi scaglionati»
L’input dell’assessore per settembre: «Aumentare le ore in presenza». La studentessa di terza media: torniamo in classe, si impara meglio
Il piano di Bisesti : «Entrata dalle 8 alle 9, più corriere nelle ore di punta». Sindacati furiosi: tagliati fuori
Sei giorni di scuola a settimana con meno ore e ingressi dalle 8 alle 9. È il piano dell’assessore Bisesti per riaprire la scuola. Ma i sindacati sono furiosi: «Siamo stati tagliati fuori». E Sabrina 13 anni chiede «di tornare in classe».
«Il mio input politico è che la scuola da settembre parta con più ore in presenza possibile». Così l’assessore provinciale all’istruzione Mirko Bisesti entra nel merito della prima ipotesi di ripartenza del sistema scolastico, messa nero su bianco dal dirigente del dipartimento Roberto Ceccato e inviata martedì ai dirigenti. Lo schema prevede tempo scuola spalmato su 6 giorni per la fascia 6-14 anni, con 24-26 ore di lezione per le elementari e 30 per le medie. Gli ostacoli tra quel desiderio e ciò che si riuscirà a fare non sono pochi: dalle risorse «con Roma che non ci sta dando risposte» ai trasporti: «È allo studio un piano di potenziamento delle corse negli orari nevralgici».
«Va premesso — spiega l’assessore — che questa è un’ipotesi di lavoro, un documento a uso interno che aveva lo scopo di dare un’indicazione di massima su cui le varie scuole potessero lavorare, anche perché poi ogni realtà è a sé stante e presenta differenze». Una cornice dunque senza pretesa di esaustività «anche perché Roma deve ancora pronunciarsi in materia» che però indica la via. «Certo, la riduzione del tempo scuola e la distribuzione su 6 giorni è una delle poche indicazioni certe che vengono anche dal coordinamento nazionale: così preserviamo la didattica frontale che è fondamentale».
Anche perché ormai molte sono le voci che si sono levate contro l’uso diffuso e estensivo della didattica a distanza. La circolare diffusa ieri però non la esclude, anzi. Afferma che in caso di carenza di spazi vi si dovrà ricorrere e per le terze medie prefigura «un impianto didattico che potrà avvalersi in misura maggiore della didattica a distanza, con un gruppo classe impegnato nel medesimo tempo in parte in aula e in parte da remoto». «Il mio input — precisa Bisesti — è che la scuola si svolga per tutti il più in presenza possibile. Chiaramente con una priorità assoluta per i bimbi più piccoli». Ma garantirla per tutti con certezza per tutto l’orario «è complicato». I problemi sono tanti. Dasulle gli ingressi ai trasporti: «A oggi stiamo ragionando su accessi scaglionati tra le 8 e le 9 ma poi ci sono anche i trasporti. Secondo le stime attuali — prosegue l’assessore — la capacità è ridotta del 50 per cento». E gli ingressi scaglionati non risolvono da soli la questione: «Trentino Trasporti sta studiando un piano di potenziamento negli orari nevralgici, in entrata e uscita da scuola. Ma se questo è fattibile per la primaria è più complesso per la secondaria di secondo grado, con un afflusso importante di giovani sui centri più grossi». Il censimento degli spazi «è in corso» mentre sulle risorse per potenziare gli organici Bisesti passa la patata bollente a Roma: «La scuola e la sicurezza sono due assolute priorità su cui investiremo il più possibile, sono il primo a voler investire sulla scuola. Ma il contesto finanziario è difficile, la richiesta
risorse che abbiamo avanzato al governo era logica e giusta ma la risposta ad oggi non c’è e non ci va bene». Quanto all’istanza di maggior coinvolgimento da parte dei sindacati Bisesti è netto: «Li ho sempre coinvolti, ho ricevuto proposte da dirigenti, docenti, dal consiglio del sistema educativo, se ne hanno altre me le possono esporre».
La maturità
E intanto martedì è stato sottoscritto da governo e sindacati a Roma il protocollo per lo svolgimento dell’esame di Stato in presenza, che, conferma Bisesti, «si svolgerà così anche in Trentino». Sarà istituito un tavolo permanente al dipartimento con sindacati, enti locali, azienda sanitaria, Croce Rossa e Protezione civile che fungerà da raccorto tra tavolo nazionale, convocato ogni 2 giorni, e scuole. Dal 28 maggio sarà attivato un servizio di help desk con numero verde per le istituzioni scolastiche, che saranno sanificate, se l’azienda sanitaria lo disporrà, prima dell’inizio dei lavori delle commissioni. Organismi per i quali, conferma l’assessore, «mancano effettivamente presidenti: abbiamo sollecitato il ministero a darci indicazioni». Le stesse si riuniranno il 15 giugno, il 17 inizieranno i primi orali, ma entro il 13 i ragazzi dovranno inviare gli elaborati sui temi concordati coi docenti entro il 1° giugno. Sarà esonerato dall’esame in presenza il personale in situazioni di fragilità. Verranno diffuse informazioni sull’uso dei dispostivi di sicurezza e durante lo svolgimento degli esami personale della Croce Rossa nelle scuole potrà misurare la febbre e vigilare su eventuali sintomi Covid-19.
Il politico Il mio input è che la scuola riparta con più ore possibili di presenza per tutti I sindacati? Sempre coinvolti