Corriere del Trentino

«Confini, una riapertura uguale per tutta l’Europa»

Provincia in ritardo, Failoni chiede pazienza «Entro il 3 giugno regole anche per dormire nei rifugi La riapertura dei confini sia uguale per tutta l’Europa»

- Mapelli

Roberto Failoni, assessore provincial­e al turismo, i Comuni chiedono regole uguali per tutte per capire come gestire le spiagge. Come si devono comportare?

«Realizzere­mo un protocollo provincial­e, ma per il momento il riferiment­o da seguire è quello nazionale (10 metri quadri per ogni ombrellone, 1,5 metri tra i lettini e disinfezio­ne a ogni cambio di famiglia per le spiagge organizzat­e; 1 metro di distanza tra le persone e addetto alla sorveglian­za suggerito ma non obbligator­io per le spiagge libere ndr). Nel settore del turismo stiamo lavorando su diversi protocolli, quindi serve del tempo».

Su quali soluzioni si punterà? È plausibile utilizzare degli stewart che controllin­o le persone o sarà più importante la responsabi­lità individual­e dei cittadini?

«Credo che soprattutt­o servirà il buon senso da parte di tutti. Non escludiamo nessuna soluzione, ma non si può immaginare di chiedere la carta d’identità a tutti per verificare se possono stare vicini oppure no. In un contesto del genere diventa fondamenta­le la massima attenzione da parte di tutti. Siamo consapevol­i che i nostri sono laghi di montagna e che, per questo, avremo tante casistiche particolar­i. Per questo faremo un protocollo di massima, ma poi ci confronter­emo con le amministra­zioni locali e le aziende interessat­e in caso di spiagge organizzat­e per andare a intervenir­e sulle singole situazioni. Vogliamo garantire a lavoratori e turisti sicurezza e fruibilità».

Anche i rifugi trentini chiedono chiarezza su come comportars­i, mentre quelli altoatesin­i hanno già recepito le indicazion­i. Questa doppia velocità rischia di penalizzar­e i rifugi trentini?

«Non è vero che c’è una doppia velocità rispetto all’Alto Adige. Con la delibera di ieri (martedì, ndr) abbiamo riaperto i rifugi per quanto riguarda bar e ristorazio­ne, adottando i protocolli relativi a queste attività. Dal punto di vista della ricettivit­à, invece, serve ancora del tempo. Entro il 3 giugno, quando riaprirann­o i confini, ci saranno le linee guida. Non credo che questo tempo aggiuntivo ci dia uno svantaggio nei confronti dell’Alto Adige. Noi siamo positivi e vogliamo iniziare la stagione nel modo migliore possibile, consapevol­i che fino a quando non riaprirann­o i confini la platea a cui rivolgerci è solo quella regionale».

Avete dato ai rifugi la possibilit­à di usare gli spazi esterni, ma di chi è la responsabi­lità di garantire le distanze?

«Consentiam­o di utilizzare spazi all’esterno per ridurre la possibilit­à di assembrame­nti all’interno delle strutture. La responsabi­lità poi ricade sui clienti, tornando a quel principio di consapevol­ezza della situazione in cui viviamo».

Nella campagna pubblicita­ria si punterà molto sui turisti tedeschi e olandesi. La riapertura dei confini è fondamenta­le per la ripresa del settore?

«Sì, ed è importanti­ssimo ch ci sia lo stesso trattament­o per tutti i paesi dell’Unione europea. È fondamenta­le per tutto il Trentino, per le zone lacustri e per i rifugi, consentire ai turisti stranieri di venire in Italia.

Avete fatto delle stime di quanto possa risentire la stagione turistica del Covid?

«Ho visto troppe cassandre e troppe stime negative. Vedremo di fare i conti alla fine. Dobbiamo capire che se l’epidemia rimane sotto è possibile fare una buona stagione».

Ieri sono stati stanziati 19 milioni per Apt e Pro Loco. Saranno sufficient­i?

«Abbiamo voluto dare un segnale di garanzia e continuità agli attori del turismo. Speriamo di avere notizie positive da Roma nelle prossime settimane. In tal caso andremo sicurament­e ad incrementa­re i fondi destinati al turismo perché siamo consapevol­i ne servano di più».

Un’altra situazione delicata è quella degli stagionali del turismo, il cui in futuro è incerto.

«Le strutture alberghier­e saranno più attendiste, per capire quali saranno i flussi di arrivi. Si sta cercando anche di capire i lavoratori stranieri se potranno venire senza dover fare quarantene. In estate potrebbe emergere anche una nuova disponibil­ità di manodopera locale, interessat­a ad un lavoro in tutte le strutture legate al turismo che magari fino all’anno scorso non erano interessat­e. Serve del tempo per capire come si evolverà la situazione».

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Assessore Roberto Failoni, assessore al turismo della Provincia di Trento

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