Vertice teso, Baracetti caccia «Agire» di Cia dalla coalizione
Centrodestra, vertice teso. L’assessore regionale: «Siamo fuori, il nostro percorso finisce qui»
Il centrodestra cittadino si spacca. Vertice ad alta tensione quello di ieri. Il candidato sindaco Baracetti ha cacciato dalla coalizione «Agire» di Cia.
TRENTO Alessandro Baracetti caccia Agire per il Trentino dalla coalizione di centrodestra: «Faccio senza di voi, non vi voglio», accusando il movimento di Claudio Cia di averlo criticato mettendo in dubbio le sue capacità di leader. L’incontro del tavolo del centrodestra, che si è tenuto ieri, convocato dopo una settimana di fibrillazioni sul nome del candidato sindaco Alessandro Baracetti, è finito con la rottura della coalizione, la stessa compagine che regge anche la giunta di Maurizio Fugatti a livello provinciale. L’incontro era stato richiesto dallo stesso Claudio Cia il 15 maggio scorso, dopo le riflessioni del coordinamento di Agire che si era espresso sulla necessità di riconsiderare tutto alla luce del coronavirus. Anche il candidato sindaco.
Per la Lega era presente il segretario Mirko Bisesti, per La Civica Mattia Gottardi, Gabriella Maffioletti per Forza Italia, Francesca Gerosa per Fratelli d’Italia, Walter Kaswalder per Autonomisti, Claudio Cia e il candidato sindaco Baracetti in videoconferenza. Durante la prima parte dell’incontro i toni si erano concilianti: «Un confronto sereno tra forze politiche, chi esprimeva perplessità e chi esprimeva certezze».
Da parte di Agire la riproposizione della tesi del «cambiamento», mentre da Fratelli d’Italia, altra formazione che attraverso il senatore Andrea de Bertoldi ha espresso dubbi sulla figura del candidato sindaco, durante il tavolo di ieri ha confermato la fiducia in Baracetti: Francesca Gerosa ha ricordato che «il nome di Baracetti è stato scelto dalla coalizione all’unanimità e quindi non si torna indietro». Dello stesso parere anche la Lega, Forza Italia, civici e Autonomisti
popolari.
Poi si è collegato in videoconferenza Alessandro Baracetti: «Ed è esploso — raccontano gli esponenti di Agire presenti alla riunione — è entrato a riunione iniziata e ha iniziato a sparare». E tra le pallottole l’accusa di «tradimento», di aver «destabilizzato» il centrodestra, di «tramare» alle sue spalle, insinuando che sia Agire l’artefice della discesa in campo del centrista Marcello Carli in funzione anti-Baracetti. «Siamo fuori — conferma il leader di Agire Claudio Cia — è stata sancita la rottura, gli altri partiti hanno deciso di sostenerlo e non sembrano esserci più margini di ripensamento. Significa che faranno senza di noi, il nostro percorso finisce qui». Nelle prossime ore si capirà se la rottura avrà ripercussioni a livello provinciale e regionale, dove Claudio Cia è in maggioranza, ricoprendo anche il ruolo di assessore regionale.