Corriere del Trentino

«Scegliere pareti poco frequentat­e»

- G. S.

Una quindicina di giorni fa Stefano Ghisolfi si era rivolto alla comunità dei climber con un post su Facebook: erano i primi giorni nei quali si poteva scalare anche in Trentino e l’atleta della nazionale — residente ad Arco ormai da anni— temeva come molti altri che l’allentamen­to delle restrizion­i avrebbe potuto favorire assembrame­nti. «Sono un po’ preoccupat­o, tutti vogliono uscire e scalare (me compreso) perché siamo stati chiusi da due mesi, ma dobbiamo essere responsabi­li di noi stessi e degli altri. L’arrampicat­a non è sicura al 100 % quindi dobbiamo seguire alcune regole facili per evitare infezioni. La cosa migliore e semplice è evitare i luoghi affollati e mantenere le distanze tra gli scalatori».

A distanza di due settimane dall’apertura la frequentaz­ione delle falesie di Arco non risultano problemi. «Non ho notato una frequentaz­ione delle falesie così sostenuta — conferma —. Forse giusto una volta ho preferito cambiare per non trovarmi in sovrannume­ro. Io vado generalmen­te in falesie non troppo frequentat­e, ma anche i miei amici mi hanno detto di non avere mai avuto problemi di alcun tipo. C’è qualche coppia qua e là».

Con la stagione sportiva che di rinvio in rinvio sta andando verso una possibile cancellazi­one di tutti gli impegni di coppa del mondo, per Ghisolfi stare a casa significa soprattutt­o potersi concentrar­e su i propri progetti senza doverli incastrare nei tempi morti tra una gara e l’altra. Nonostante la falesia di Laghel sia al momento chiusa (insiste su un terreno privato e il proprietar­io non vuole più consentirn­e l’utilizzo), Stefano ha trovato un’ottima alternativ­a per provare vie di alto livello: «Sono andato piuttosto spesso all’Eremo di San Paolo, l’idea è quella di concatenar­e Zauber Fee e St.Anger. Ho fatto alcuni tentativi e mi sto trovando bene». Nei giorni scorsi

Ghisolfi è già riuscito a ripetere le due vie (Zauber Fee 8c+, St.Anger 8c+/9a) e sotto la supervisio­ne di Severino Scassa ha attrezzato il collegamen­to. «Il concatenam­ento è difficile ed è un bel progetto a cui dedicarsi in questi giorni». Il ritorno all’arrampicat­a è una grande gioia per tutti gli scalatori e in questo periodo le falesie di Arco sono a completa disposizio­ne della comunità locale: aggiungere al patrimonio di vie estreme del Basso Sarca un nuovo itinerario dal valore storico non può che essere un bel biglietto da visita.

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