Anche gli enti camerali in campo «Presto un incontro con Monaco»
Fare fronte comune con le camere di commercio di Austria e Germania per lanciare un segnale alle istituzioni: aprire i confini è importante non solo per le attività italiane, ma anche per quelle dei popoli tedeschi. È questo il motivo per cui Giovanni Bort, presidente della Camera di commercio di Trento, incontrerà virtualmente i presidenti delle Camere di commercio di Bolzano, Innsbruck e Monaco di Baviera: «L’appuntamento è ancora da calendarizzare, ma vogliamo fare una riflessione insieme, per lanciare un segnale ai nostri Governi, che è necessario riaprire i confini tra i nostri Paesi. Non ci aspettiamo che si possa arrivare a qualcosa di definitivo o di spostare in maniera netta l’ago della bilancia — aggiunge Bort —, ma riteniamo importante dimostrare la posizione unitaria sul tema delle riaperture».
I segnali che continuano ad arrivare dall’Austria, però, sono negativi. Anche nella giornata di ieri il cancelliere Kurtz ha ribadito che le frontiere verso sud rimangono chiuse. «La speranza è che, se non si riesce prima, il 15 giugno riaprano tutte le frontiere europee come da indicazioni tedesche — spiega Bort —. Se ciò non dovesse accadere sarebbe un grande problema per il turismo trentino, soprattutto per quello lacustre. Non solo Austria e Germania — continua il presidente di Camera di commercio —, ma anche gli altri Paesi del nord sono importanti per il nostro turismo». L’alternativa su cui stanno spingendo alcuni stati europei è quello di aprire corridoi unilaterali tra di loro, escludendo però l’Italia da questi accordi.«Spero non si arrivi a una soluzione di questo genere, si tratterebbe di una concorrenza sleale all’interno dell’Unione europea».
Con l’apertura dei confini, secondo Bort, ci sarebbe un buon margine di manovra per portare a termine una buona stagione estiva che contenga i danni. Non solo per le strutture alberghiere, ma anche per tutte le attività che ruotano attorno al turismo. «Le chiamate per chiedere informazioni stanno iniziando ad arrivare —sostiene Bort —, l’interesse c’è. È importante riuscire ad aprire le frontiere perché se pensiamo ad alcune realtà trentine, come Riva del Garda, è l’economia intera, dalla pompa di carburante al ristorante, a dipendere dal turismo». Il tutto dovendo rispettare linee guida per garantire la sicurezza che a livello provinciale si stanno delineando con più precisione giorno dopo giorno. «Sono sempre limitazioni che riducono le possibilità delle imprese, ma siamo consapevoli che c’è un aspetto sanitario che si deve affrontare. Dobbiamo farcene una ragione — commenta — perché sono regole minime che varranno un po’ ovunque in Europa, quindi le condizioni saranno uguali per tutti. Il compito del settore, ora, è quello di garantire la sicurezza dei turisti, in modo tale da poter lavorare».