Grande ritorno di ArteSella, rinviati i Suoni delle Dolomiti
Riapre da oggi a Borgo Valsugana il percorso in mezzo al bello tra natura e opere dell’uomo Rinnovato il Sentiero Montura
Arte Sella da oggi è aperta al pubblico. Si potrà entrare, dalle 10 del mattino, orario continuato. Sapere di poterci tornare è come riemergere da una lunga apnea. Arte Sella è infatti qualcosa di vitale. È un parco oltre il parco: è quel connubio tra un mondo vegetale e uno immaginifico, che ce lo rende necessario. La pandemia ha chiuso questo luogo abituato a restare aperto tutti i giorni dell’anno, eccetto uno, a Natale. Solo in un’altra occasione, due anni fa dopo la furia di Vaia, ha dovuto chiudere i cancelli, contare i danni e rimettersi in piedi.
A circa 7 chilometri da Borgo Valsugana, lungo la strada forestale del versante sud del Monte Armentera, Arte Sella invita tutti di nuovo a visitarlo, naturalmente rispettando tutte le misure di sicurezza predisposte dagli organizzatori. Una novità: è stato rinnovato e completato il Sentiero Montura, i 4 chilometri che collegano Villa Strobele con Malga Costa, i due centri pulsanti del parco d’arte. «In questo modo – spiegano – si potrà percorrere a piedi l’intero percorso». Sarà l’occasione per lasciarsi ammaliare ancora una volta dalle silhouettes di cinghiali, lupi e cervi realizzati in questi anni dall’inglese Sally Matthews. I suoi Animals, intessuti di sassi, foglie e rami, sono presenze che dominano con tenerezza e tenacia i sentieri, quasi seguendoci con lo sguardo. «Il mio amore per loro, le loro differenti forme, i loro movimenti e gli odori e le loro diverse nature sono le ragione per cui li dipingo», ha spiegato un giorno Matthews. I suoi animali sono il nostro rapporto ricucito con il resto del mondo vivente.La visita a Arte Sella potrà essere pianificata nel corso dell’anno, pre-acquistando i biglietti online a prezzi agevolati (artesella.it). E al personale sanitario, in prima fila in questi lunghi due mesi, fino alla fine del 2020 l’accesso sarà gratuito, basterà presentare in biglietteria il proprio tesserino.
Ritornare ad Arte Sella significa fare i conti con il trauma del nostro isolamento. E così sarà un po’ perturbante trovarci di fronte, nell’area di Malga Costa, alla Simbiosi di Edoardo Tresoldi o a Radice Comune di Henrique Oliveira. Entrambe realizzate l’anno scorso, «sembrano aver anticipato, con una forza evocativa parimenti potente, pur nella loro diversità, temi che l’emergenza sanitaria ha riportato vividi all’attenzione di ognuno», dicono ad Arte Sella. Simbiosi è un grande edificio di pietra e rete metallica, che brilla fantasmatico nel paesaggio, amplifica una sensazione di fragilità ma anche di inesauribile resistenza. Installata su una collina creata dal maltempo, Tresoldi l’ha consegnata alla natura e al lavorìo del tempo. Saranno loro a ristabilire un nuovo equilibrio. Dal canto suo, Radice comune, quel tronco improvvisamente annodato, rimanda ai legami ma anche a qualcosa di imperscrutabile e a forze sconosciute. «Un senso di comunità e di appartenenza comune che Arte Sella vuole raccogliere e rafforzare – sottolineano gli organizzatori contribuendo a una ripartenza piena di complessità e al contempo, ci si augura, capace di generare nuove modalità di convivenza». I visitatori potranno ritrovare anche le opere monumentali che hanno reso famosa Arte Sella, prima fra tutte la Cattedrale Vegetale creata da
Giuliano Mauri quasi vent’anni fa. All’epoca l’artista lombardo diceva: «Costruisco artifici per accompagnare le piante nei vent’anni che servono loro per diventare adulte. Dopo questo tempo, le strutture sono destinate a marcire, a diventare terra. Al loro posto, con una potatura annuale, ci saranno 80 piante a forma quasi di colonna che ricorderanno comunque il mio lavoro. Quattro filari di alberi per la cattedrale che ho sempre sognato. Tra vent’anni la gente si accorgerà che c’è stata la creazione della natura che ha dialogato con l’uomo. Che è poi quello che l’uomo ha sempre fatto. La dimenticanza è solo la nostra di non sapere, di non riconoscere più». Vent’anni sono passati. E la sua profezia si è avverata, ha superato anche una tempesta orribile e una pandemia.