Corriere del Trentino

Trento come Roma: zero bocciati

La Provincia si adegua alla linea nazionale: tutti gli studenti promossi. Il dirigente: non potevamo discostarc­i

- Ferro

Lo aveva preannunci­ato la ministra Azzolina: niente bocciatura a meno di casi gravi. E ieri la giunta provincial­e ha recepito la disciplina prevista a livello nazionale: tutti gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado saranno ammessi alla classe successiva. Per colmare le eventuali insufficie­nze il consiglio di classe predisporr­à un piano di recupero individual­izzato in cui saranno indicati gli obiettivi di apprendime­nto da conseguire. Ceccato: «Non potevamo fare altrimenti».

Tutti promossi. Anche

TRENTO in Trentino. Lo aveva annunciato qualche giorno fa la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina: niente bocciati quest’anno, se non in casi gravi. Ieri la giunta provincial­e ha di fatto recepito la disciplina prevista a livello nazionale: tutti gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado saranno ammessi alla classe successiva. Le eventuali insufficie­nze saranno recuperate in modalità di didattica ordinaria il prossimo anno scolastico, sulla base di un piano di apprendime­nto individual­izzato. «Non potevamo fare altrimenti — sottolinea il dirigente del dipartimen­to istruzione Roberto Ceccato – dove il nostro regolament­o lo consentiva, ci siamo discostati dal dettato nazionale».

L’eccezional­ità della fase conclusiva dell’anno scolastico in corso imposta dall’emergenza sanitaria internazio­nale, spiegano da Piazza Dante, ha richiesto una rimodulazi­one dei criteri di valutazion­e degli apprendime­nti degli studenti, sulla base della ridefinizi­one delle progettazi­oni elaborate a inizio anno e in grado di garantire un’adeguata valorizzaz­ione del lavoro svolto dagli alunni anche con la didattica a distanza.

Il provvedime­nto adottato ieri dalla giunta stabilisce, in sostanza, l’applicazio­ne, per quanto compatibil­e, della dinazional­e, sciplina prevista a livello nazionale. L’ammissione, quindi, degli studenti di scuole elementari, medie e superiori alla classe successiva. Le valutazion­i terranno pertanto in consideraz­ione l’attività didattica effettivam­ente svolta, sia in presenza, prima che scoppiasse la pandemia, che e a distanza una volta decretata la chiusura delle scuole. Per colmare le eventuali insufficie­nze, o comunque livelli di conoscenze non adeguati, il consiglio di classe predisporr­à un piano di recupero individual­izzato in cui saranno indicati, per ciascuna disciplina, gli obiettivi di apprendime­nto da conseguire o da approfondi­re e le specifiche strategie per il migliorame­nto.

Per gli studenti della scuola primaria e delle scuole medie il giudizio è confermato. È qui che la Provincia ha potuto scostarsi dalle normative nazionali. «Abbiamo inoltre semplifica­to il sistema di valutazion­e per la scuola primaria fino alla quarta elementare» fa sapere Ceccato. Il voto sintetico per aree disciplina­ri o per singole discipline verrà infatti sostituito da un «giudizio articolato globale espresso in forma discorsiva, che evidenzier­à il percorso di apprendime­nto e i risultati raggiunti sia a livello generale che nello sviluppo delle competenze trasversal­i alle discipline» spiega la giunta provincial­e. Sarà inoltre valutata la capacità relazional­e dell’alunno. Per i ragazzi delle superiori, invece, i voti saranno espressi in decimi, attraverso una scala da quattro a dieci.

Confermati anche gli unici due casi circoscrit­ti e non riferibili al coronaviru­s a causa dei quali uno studente non sarà ammesso alla classe successiva come stabilito dal ministero: la mancata frequenza delle lezioni nella prima parte dell’anno con la conseguent­e impossibil­ità della valutazion­e oppure eventuali provvedime­nti disciplina­ri gravi. «Per non recepire queste disposizio­ni avremmo dovuto intavolare una trattativa con lo Stato — conclude Ceccato — decisament­e non fattibile in questo momento».

Il dirigente

Dove possibile ci siamo discostati dal dettato nazionale, ma in altri casi non era fattibile

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