Santa Chiara, il ritorno alla normalità
Il direttore Grattarola: «Conserviamo il pre-triage» Secondo l’Iss la il Trentino ha l’incidenza di casi più alta in Italia. Merler (Fbk): «Tanti tamponi»
L’attività operatoria è al 70% rispetto ai livelli pre-Covid, i reparti stanno ripartendo. Grattarola: «Manterremo il pre-triage, il pronto soccorso si ripopola ma non di codici bianchi».
L’incidenza settimanale
TRENTO di contagi più alta d’Italia — 24,96 casi ogni 100 mila abitanti — e l’indice di trasmissibilità Rt, ovvero il numero di persone a cui mediamente un positivo trasmette il virus, a 0,77, il terzo a livello nazionale dopo Abruzzo e Valle d’Aosta. Ma anche trend in ribasso come il resto d’Italia, una bassa probabilità di aumento di trasmissione, un basso impatto sui servizi assistenziali e zero allerte segnalate. Il report settimanale dell’Istituto superiore di sanità dipinge una situazione del contagio in Trentino sotto controllo nel complesso.
L’incidenza settimanale così alta, però, si spiega con l’alto numero di tamponi eseguito: «Chi fa un grosso lavoro di tracciamento e tamponi viene quasi penalizzato in questa analisi — spiega Stefano Merler della Fondazione Bruno Kessler —. Questo non toglie che queste attività siano utilissime, ancora di più ora che la situazione è sotto controllo perché aiuta a tenere l’indice di trasmissibilità sotto la soglia di 1». Anche l’aggiornamento quotidiano conferma la stabilizzazione dell’epidemia. Ieri zero decessi per Covid e su 2.025 tamponi analizzati quelli positivi erano solo 16, di cui 10 con sintomi emersi negli ultimi cinque giorni. Tre di questi nuovi casi sono emersi all’interno delle Rsa. I posti occupati in terapia intensiva sono solo quattro.
In questo contesto anche l’ospedale Santa Chiara di Trento si sta organizzando per tornare alla normalità, come
conferma il direttore della struttura Mario Grattarola.
Direttore Grattarola, in che misura sono operativi i reparti e le sale operatorie?
«L’attività operatoria è al 70% di operatività, ci stiamo avvicinando a quella che è l’operatività estiva. Le unità operative sono tutte attive. Pneumologia sarà operativa da lunedì perché si stanno ultimando i lavori di riconversione. Medicina interna e ortopedia hanno ancora un’area filtro che rimarrà operativa per un po’ di tempo, mentre geriatria non è ancora a pieno regime. Possiamo dire di essere intorno al 40% rispetto al regime normale».
Ma si tornerà al 100% oppure è prevista una riduzione dell’attività ordinaria?
«Per tornare a una realtà pre-Covid ci vorrà temp, ma le regole sul distanziamento sociale ci costringeranno a diminuire l’offerta. A questo vanno aggiunti i limiti strutturali del Santa Chiara e il fatto che stiamo entrando in estate, in cui anche negli altri anni i servizi
diminuivano per il normale piano ferie del personale. Che, dopo questi mesi intensi, ne ha anche bisogno». Quanti posti letto rimarranno riservati al Covid?
«Circa una ventina nei reparti, quattro in rianimazione e un’area del pronto soccorso su cui stiamo ancora ragionando».
I numeri del contagio
Ieri zero decessi e su 2.025 tamponi analizzati quelli positivi erano solo 16
Il tendone per il pre-triage rimarrà?
«Facciamo degli sforzi per conservarlo perché lo riteniamo necessario. Ovviamente, è un impegno che utilizza delle risorse, che sono sottratte ad altri servizi dell’ospedale».
Al pronto soccorso iniziano a presentarsi anche casi non Covid? «Sta riprendendo l’accesso
di persone che si rivolgono a noi per esigenze non legate all’epidemia, anche se limitandosi a situazioni più gravi, Il numero di codici bianchi è molto inferiore a prima. Questi casi stanno optando per altre soluzioni».
Secondo l’Iss la situazione dal punto di vista dell’assistenza è sotto controllo. Il Santa Chiara e il servizio provinciale sono pronti per una eventuale seconda ondata ?
«La rete ospedaliera trentina ha retto all’impatto anche nei giorni dell’emergenza. Da come è stata gestita l’epidemia dobbiamo imparare qualcosa. La sfida, nel caso di una seconda ondata, sarà quella di gestirla sul territorio, trasformando l’ospedale nel secondo punto di difesa della popolazione dal virus. Credo sia anche importante mandare il messaggio ai cittadini che non siamo ancora liberi dal rischio. Il problema può ripresentarsi. Per questo è fondamentale che tutti rispettino le regole.
I contagi diminuiscono in numero e in forza. Quando possiamo aspettarci zero contagi?
«Difficile dirlo, il trend è in discesa. E anche la sintomatologia di chi viene trovato positivo è molto più lieve. Per fortuna non vediamo più quelle polmoniti terribili dei primi tempi».