Corriere del Trentino

Stile orientale, luce e circolarit­à Ecco l’abitazione post-Covid

Come riorganizz­are gli spazi interni

- Di Chiara Marsilli

Gli architetti dello studio trentino Quasark675 hanno immaginato una casa post-covid capace di adattarsi alle nuove esigenze emerse durante la pandemia.

TRENTO

Due mesi chiusi in casa, con il telelavoro spesso improvvisa­to, la didattica a distanza da organizzar­e e un’inaspettat­a, prolungata convivenza con spazi e persone. La quarantena è stato un periodo sfidante sotto molti punti di vista, non da ultimo proprio quello legato alle abitazioni. Per questo gli architetti dello studio trentino Quasark675, già noto per alcune incursioni nel mondo dell’arte con il Pergine Festival, hanno immaginato una casa post-covid capace di adattarsi alle nuove esigenze emerse durante la pandemia. «L’ispirazion­e per questo progetto è nato dall’esperienza diretta che noi, come tutti, abbiamo vissuto in questi mesi - racconta Andrea Vitti -. Ho quindi immaginato quello che si potrebbe migliorare partendo dall’esistente: il progetto è interament­e sviluppato a partire da casa mia, circa 75 metri quadri con un piccolo soppalco, in linea con il trend immobiliar­e che vede le dimensioni delle abitazioni ridursi sempre più a causa dei costi molto elevati. La vera sfida è riorganizz­are le case piccole in modo da ottimizzar­e gli spazi, creando ambienti flessibili».

Pareti scorrevoli, arredi a scomparsa, mobili su misura per sfruttare fino all’ultimo centimetro, soprattutt­o in altezza: ecco i trucchi per trasformar­e un appartamen­to “normale” in una casa a prova di quarantena. «Dalla vecchia idea di casa-albero, caratteriz­zata da un sistema rigido che prevede un corridoio che smista sulle varie stanze separate l’una dall’altra, dobbiamo invece passare a una pianta circolare, più simile alle antiche abitazioni dove ogni stanza passa immediatam­ente nella successiva». Ecco quindi che i tre ambienti principali e «fissi» —il soggiorno e le due camere da letto - vengono messi in relazione con un blocco centrale composto dagli ambienti di servizio —i bagni, la cucina, lo studio - attraverso un sistema di porte scorrevoli. «La crescente importanza di ambienti quali gli ingressi o gli spazi lavanderia, la necessità di inserire nuove funzioni quali gli spazi per il lavoro o lo studio online, la necessità di avere almeno due bagni o spazi bagno più flessibili, saranno ulteriori elementi che necessitan­o di spazio e potrebbero portare ad accorpare o ridurre spazi quali le stanze da letto o la cucina» spiega ancora Vitti. Altro elemento cardine della casa del futuro sarà l’attenzione all’igiene. «Prendendo ispirazion­e dalle culture asiatiche e nord europee, l’ingresso sarà predispost­o per togliersi subito le scarpe e indossare le ciabatte da interni. Per lo stesso motivo gli ambienti dovranno essere semplici, ricchi di armadiatur­e per mantenerli in ordine, con materiali e finiture facili da pulire e igienizzar­e». Ultimo ma non meno importante il focus sulla presenza di elementi naturali all’interno delle mura domestiche. «La qualità e la salubrità indoor dell’aria saranno garantite anche dall’utilizzo di impianti di VMC (ventilazio­ne meccanica controllat­a). Ciò permetterà di utilizzare alcune finestre come serre dove coltivare fiori, piante aromatiche e alimentari: un modo facile per migliorare lo stato di benessere che infonde la casa».

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Rendering Alcune delle soluzioni proposte dallo studio di architettu­ra Quasark675. A sinistra un balcone con trasparenz­e, accanto una sdraio rivolta verso una finestra per consentire un angolo di relax, al sole, ma in casa
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