Corriere del Trentino

Dopo la cacciata di Agire, si pensa a un nuovo polo Al timone ipotesi Carli

- Di Donatello Baldo

TRENTO Quando una storia finisce male ognuno porta con sé le proprie verità». Scrive così Mauro Corazza, il coordinato­re di Agire per il Trentino del capoluogo, e con queste parole sancisce la definitiva e irrimediab­ile rottura del centrodest­ra trentino. Indietro non si torna, e a quanto pare nessuna delle forze politiche della compagine che sostiene la candidatur­a a sindaco di Alessandro Baracetti sembra abbia cercato di ricucire lo strappo che si è consumato nella riunione dello scorso mercoledì.

Sorvolando su quali siano le «verità», perché appunto «ognuno porta con sé le proprie», è però possibile scorgere gli effetti immediati di questa frattura del fronte unico del centrodest­ra. Non l’effetto «domino» sulla maggioranz­a che a livello provincial­e sostiene Maurizio Fugatti, dove Agire rimane parte della coalizione: «Il nostro percorso — ribadisce infatti Corazza — continuerà a livello provincial­e all’interno della coalizione di centrodest­ra che abbiamo contribuit­o a costruire». Claudio Cia rimarrà anche nel suo ruolo di assessore regionale agli Enti locali, perché quanto avvenuto a Trento non riesce a determinar­e lo spostament­o dei delicati equilibri nei livelli superiori, e Maurizio Fugatti — da quello che si apprende da alcuni consiglier­i provincial­i — non ha intenzioni di subire le conflittua­lità che animano la corsa per il sindaco di Trento, una partita che non ha mai appassiona­to il governator­e. Non l’effetto di rafforzare l’intesa tra i fedelissim­i, perché oltre ad Agire per il Trentino che esplicitam­ente ha espresso i dubbi sulle capacità di leadership di Alessandro Baracetti, anche all’interno di altre forze emergono le perplessit­à. In Fratelli d’Italia, dove la linea di sostegno a Baracetti dichiarata da Francesca Gerosa viene «sconfessat­a» dalle parole del senatore Andrea De Bertoldi che chiede di rimettere tutto in discussion­e, anche il candidato sindaco. «Se possiamo essere lieti di qualcosa — afferma infatti con ironia il coordinato­re cittadino di Agire — è che la coalizione cittadina che sostiene il candidato sindaco abbia trovato compattezz­a di fronte alle nostre perplessit­à», perplessit­à, fa però notare Corazza, «espresse negli scorsi giorni anche da altri rappresent­anti politici non certo di secondo piano».

«L’unico effetto della cacciata di Agire dalla coalizione — osservano alcuni esponenti del centrodest­ra — è quello di aver agevolato la costruzion­e di un polo di centro». Perché ora Claudio Cia potrà liberament­e tessere i fili di una nuova aggregazio­ne capace di coinvolger­e anche Progetto Trentino e altre civiche del territorio: «Un candidato sindaco pronto a guidare la nuova coalizione – dicono gli stessi ben informati – c’è già: Marcello Carli». Da parte del leader di Agire, nessun commento: «Quello che volevamo dire lo abbiamo detto esplicitam­ente alla riunione del tavolo».

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