Corriere del Trentino

«Decreti la domenica tradotti di notte, un gruppo tecnico si occupa solo di quello»

- Ma. Da.

Èanche avvocato, Giovanni Profumo. Un vantaggio in più per il direttore di Confcommer­cio che, nel mezzo di un’emergenza mai esperita dalle imprese associate, s’è trovato a svolgere un servizio aggiuntivo: leggere in tempi record ogni singolo provvedime­nto emanato prima a Roma poi a Trento. E spiegarlo, interpreta­rlo. Scovando, pure, qualche errore che è riuscito a far correggere. «Ma alla fine ho sempre trovato collaboraz­ione fra i dirigenti provincial­i, persino alle 21.30 di domenica sera».

Direttore, insomma qualche errore l’avete trovato?

«Sì: come gli ascensori citati nelle linee guida per i campeggi. Nel momento in cui sono stati adottati provvedime­nti legati alle misure sanitarie c’è chi s’è abbandonat­o al copia e incolla, lasciando nella stesura finale pezzi che poco c’entravano. Ma, al di là dei dettagli, resta un punto».

Quale?

«È impression­ante come sia il governo nazionale sia provincial­e siano arrivati spesso in extremis. Io capisco l’emergenza, capisco fare in fretta però l’abitudine di emanare un provvedime­nto la domenica sera con entrata in vigore il lunedì mattina è aberrante. Per noi non c’è stato un momento di sosta: né domeniche né festività».

Cita i decreti serali, spesso di difficile comprensio­ne. Li avete spiegati ai vostri 8000 soci ogni volta, però. E come? Con quali strumenti?

«La struttura apicale si è dedicata ampiamente a questo: quattro persone dell’ufficio legislativ­o impegnati incessante­mente. Ricordiamo­ci che non si può presentare un provvedime­nto così com’è: va decodifica­to e interpreta­to. Ma le interpreta­zioni sono rischiose, non si possono fare errori. Abbiamo fatto esempi e abbiamo lavorato di notte per presentare al mattino la spiegazion­e, inviata via mail, nella newsletter, nei canali social. Abbiamo fatto più di 40 video su YouTube».

Avete ricevuto supporto anche dall’associazio­ne nazionale?

«Ogni domenica pomeriggio e ogni mercoledì sera ci riuniamo in videoconfe­renza con tutti i direttori nazionali: un grande scambio continuo di documentaz­ione, di esperienze e informazio­ni che ci consente di rispondere a tutte le richieste. Noi abbiamo stampato tutti i decreti e i provvedime­nti, ora li vogliamo pesare. Attualment­e occupano l’intero tavolo della sala riunioni, trasformat­a in una sorta di war room».

Negli ultimi anni abbiamo discusso, a lungo, della crisi dei corpi intermedi. Ma oggi il supporto delle associazio­ni di categoria è stato vitale per le imprese: crede ci sia una rinnovata fiducia?

«Il presidente dei giovani imprendito­ri, Paolo Zanolli, mi ha presentato i dati di una ricerca e mi ha detto che lo sforzo è stato apprezzato. Svegliarsi il lunedì mattina con una mail esplicativ­a si è rivelato utile e questo ci fa enorme piacere perché ripaga dello sforzo. Resta una consideraz­ione: le prassi burocratic­he ammazzano le piccole imprese».

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