Corriere del Trentino

SABBA, LUNA E GIORNI DELLA SETTIMANA: DATE E GIORNI «MAGICI»

- di Bruna Maria Dal Lago Veneri

Sono una seguace, un’adepta della parola, del susseguirs­i di parole, della lingua appunto. Si può asserire che la lingua utilizzata con maggior successo a livello mondiale è la matematica, grazie ad essa l’umanità ha conquistat­o cose che un tempo apparivano irraggiung­ibili: volo aereo, elettricit­à, conquista dello spazio, energia nucleare.

Come la poesia ci aiuta a sondare dentro di noi, così la matematica ci aiuta a vedere molto al di là di noi stessi, ci aiuta ad ordinare, se non proprio a capire, i misteri dell’invisibile, a tastare i margini dell’universo, a sondarne i limiti. Si parlava di numeri, ma, nella tradizione popolare, ci sono molti giorni di limite, di frontiera, dove il prevedere è interdetto: sono i cosiddetti Schwendtag­e, i giorni fatidici della tradizione popolare.

Cosa si deve fare in questi giorni fatidici? Ci sono regole e rituali precisi, alcuni riferiti al ciclo lunare: nella fase crescente si ha successo in tutto quello che riguarda la crescita sia dei capelli, che dei bimbi piccoli, che delle piante, che dei beni. Il contrario in fase di luna calante. La relazione fra fenomeni naturali e cosmici è evidente.

Ma più interessan­te è la lunga serie di «non». Non si deve intraprend­ere un viaggio, non costruire uno steccato, non portare il bestiame all’alpeggio, non far coprire la mucca dal toro, non tagliare la legna o la paglia o il fieno, non impastare o cuocere il pane, non filare o tessere, non uccidere il maiale, non piantare nuove piante. Chi si sposa in uno di questi giorni avrà un matrimonio infelice, chi si ferisce rischia di morire. Tutto ciò che verrà iniziato si consumerà, cadrà, sparirà, verrà distrutto, sradicato, estirpato.

Ci sono però malattie che hanno le caratteris­tiche di questi giorni e, in questi giorni, per empatia, potranno essere curate. Le più famose: il rachitismo o mal inglese che rende le membra aride, secche, deformi, la tubercolos­i che consuma e distrugge, il tumore che divora le membra e gli organi. Per curarle le ricette popolari usano gli ingredient­i della magia rituale. Le formule sono quelle che servono a far sparire, seccare, dissolvere.

Come per le malattie, anche per i casi della vita, si può usare di queste forze a proprio favore. Ma quali sono, questi giorni fatidici, pericolosi, malefici, ma anche in grado di guarire e di portare il nuovo? Primi fra questi ci sono il martedì e il giovedì o venerdì di ogni settimana. È interessan­te notare come la tradizione nordica ponga il giovedì come giorno fatidico (giorno delle streghe e del sabba), mentre la tradizione mediterran­ea parla di venerdì («Nè di venere nè di marte, non si sposa, non si parte, non si dà principio all’arte»).

Il martedì è giorno di guerra – Marte o il dio guerriero Aeres, comunque si voglia. Il quinto giorno della settimana

(pempte hemera) è un giorno segnato dal fato. Se si parte dalla domenica, questo giorno è il giovedì, se si parte dal lunedì, è il venerdì. Il sabato è comunque e sempre un giorno fortunato. Che dire ancora? Matto chi crede e matto chi non crede.

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