Turismo, poche prenotazioni: preoccupano gli spostamenti
L’assessore: «Preoccupati per i lombardi» Battaiola (Asat): «I costi raddoppieranno, temiamo un calo di ben oltre il 50%»
Il presidente degli albergatori, Gianni Battaiola, è preoccupato per il futuro del turismo trentino. Il rebus degli spostamenti tra regioni rischia di compromettere la stagione estiva. «Poche le prenotazioni, nessuna dall’estero. I prezzi inevitabilmente lieviteranno», spiega. «Sono preoccupato per i turisti lombardi — aggiunge l’assessore Failoni— rappresentano il 40% delle presenze».
Failoni Abbiamo profilato i turisti del periodo invernale, vogliamo convincerli a venire in Trentino anche d’estate
Posso prenotare per il mare? A giugno potrò andare in vacanza in montagna? Sono domande frequenti in questi giorni e dopo il lungo lockdown sono in tanti, con gli occhi incollati sui dati, che attendono il via libera da Roma per potersi spostare da una regione all’altra. L’indice Rt sembra giocare a sfavore soprattutto della Lombardia, ritenuta ancora adesso una delle zone maggiormente a rischio, nonostante il calo registrato nei ultimi giorni.
Il parametro Rt tiene conto del tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure restrittive e servirà al governo per stabilire gli spostamenti da una regione all’altra. Sarà adottato un apposito Dpcm, ma da quanto si apprende da notizie trapelate dal ministero l’idea è quella di consentire gli spostamenti tra regioni con un indice di contagiosità simile tra di loro. Questo escluderebbe l’arrivo in Trentino dei turisti lombardi che rappresentano un bacino importante. «Il 30-40% del turismo trentino in questa stagione arriva dalla Lombardia e questo ci preoccupa», spiega l’assessore Roberto Failoni. «Aspettiamo il 29 maggio per capire», dice. Ma la preoccupazione tra gli albergatori è palpabile e le prospettive potrebbero essere, se possibili, peggiori di quelle ipotizzate a inizio pandemia.
«Quando è cominciata l’emergenza avevo detto che sarei stato felicissimo se avessimo avuto un calo del 50%, ora credo che il calo sarà decisamente superiore al 50%», commenta il presidente dell’Asat (Associazione albergatori e imprese turistiche della provincia di Trento), Gianni Battaiola. «È difficile fare delle previsioni, molto dipenderà dalla curva dei contagi, dalla possibilità di spostarsi, ci sono tante variabili, a partire da chi è stato costretto a smaltire le ferie durante il lockdown. Stiamo aspettando la delibera definiva del disciplinare di lunedì, allora avremo indicazioni precise. Non è un problema la riorganizzazione strutturale — spiega — ma aziendale». Battaiola è critico sulle strategie adottate dal governo per determinare il via libera agli spostamenti. «Sono molto preoccupato, è un metodo incondivisibile — afferma — se è vero che il distanziamento e le mascherine tengono lontano il contagio non si capisce perché ci siano zone precluse, non ci sono dati statistici perfetti». La situazione è difficile e le parole del presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa settimanale sull’andamento dell’epidemia di Covid-19, non sono di buon auspicio. « In tutte le regioni i casi sono in decremento, ma rimangono delle differenze che dividono sostanzialmente in tre aree il Paese — ha spiegato —. Sebbene la curva dei contagi sia in calo, il virus circola ancora da noi e non possiamo permetterci di allentare le misure di protezione individuale».
Questo non significa che non ci si potrà muovere, ma i dubbi, almeno sulla tempistica, restano. E gli effetti sono tangibili, basta vedere il crollo delle prenotazioni. «Sono molto poche e dall’estero niente — spiega Battaiola —. I prezzi, sarà inevitabile, lieviteranno basta pensare che solo per la sanificazione i costi per un albergatore aumentano del 30%, inoltre bisognerà raddoppiare gli orari della colazione, pranzo e cena per mantenere le distanze. Gli spazi sono quelli che sono, non si possono fare interventi strutturali in poco tempo. Si useranno gli spazi esterni, ma non sarà sempre possibile. Servirà il doppio del personale e le imprese non possono lavorare sottocosto». La speranza di Battaiola è che i turisti scelgano luoghi dove viene garantita la sicurezza sanitaria e «gli alberghi trentini sono tra questi, per avere maggiori garanzie saranno disposti forse a pagare qualcosa di più». Intanto la Provincia si sta attrezzando per lanciare una campagna di promozione turistica a tappeto. «Da lunedì partiamo con campagna di comunicazione enorme mai fatta prima — spiega Failoni — abbiamo già profilato quei turisti che vengono in montagna in inverno e non sono mai venuti in montagna in estate perché vanno al mare e all’estero, vogliamo convincerli a venire da noi anche in estate poi speriamo nella riapertura del corridoio del Brennero. È una grande sfida, ma speriamo di vincerla».
Da un’indagine condotta dall’Apt Rovereto e Vallagarina emerge un forte desiderio di andare in vacanza (lo ha confermato l’86,9% degli intervistati) e il 66% immagina la vacanza in montagna. Ma qualunque sarà la destinazione, si dovranno rispettare le misure. Nella riunione di venerdì della Conferenza Regioni e province autonome sono state predisposte delle linee guida che integrano quelle del governo e prevedono zone di accoglienza per gli accompagnatori nei centri per l’infanzia (non potranno avere più di 60 anni). Le mascherine dovranno essere utilizzate dai bimbi oltre i 6 anni. Nei campeggi la mascherina sarà obbligatoria fuori dalla piazzola personale e i servizi igienici comuni andranno disinfettati almeno tre volte al giorno. E per le sagre di paese? Previsti ingressi contingentati.