Elezioni, Fugatti sta con Bolzano «Alle urne entro ottobre»
Ianeselli: «Mercato privato da fluidificare». Baracetti: «Funivia per rianimare il Bondone»
Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti è d’accordo con il Landeshauptmann Arno Kompatscher: le elezioni comunali, slittate a causa della pandemia, dovranno essere fissate «entro ottobre». Ora si cerca una intesa tra le varie forze politiche per individuare una data.
TRENTO L’obiettivo è affascinante. E mette d’accordo tutti. «Del resto — ammette l’assessore comunale all’urbanistica Alberto Salizzoni — Trento può vantare buone pratiche sul fronte della contaminazione trasversale e del co-housing». Il punto di partenza è la fotografia scattata da Francesco Minora, ABCittà e Alysso su impulso del Comune: in sostanza, la base per ogni ragionamento sono i 845 immobili vuoti «mappati» sul territorio cittadino, per un totale di 1.744 alloggi liberi. La prospettiva, invece, guarda a nuove forme dell’abitare. Che portano alla condivisione di spazi e servizi.
«La ricognizione — sottolinea Salizzoni — è importante: il problema degli alloggi sfitti in città è reale da decenni. Ma finora non avevamo dati». Qualcuno aveva abbozzato cifre limitate, altri invece avevano parlato addirittura di tremila appartamenti sfitti. «Ora, con dei numeri precisi — prosegue l’assessore — si potrà avviare un ragionamento, che sarà necessariamente diverso rispetto a tre mesi fa». La pandemia, infatti, ha aperto una «nuova traiettoria». Con una certezza che il Covid non ha modificato: «La contaminazione trasversale diventa sempre più centrale». Mutual housing, co-housing, forme di condivisione degli spazi. «Servirà un ragionamento completo per capire come espandere queste esperienze» assicura Salizzioni. Che coinvolge nella partita la prossima giunta. Aggiungendo un tassello. Annoso: «Si dovrà capire, Not permettendo, come riutilizzare i circa 500.000 metri cubi dell’attuale Santa Chiara». Con l’ipotesi di collocare in quella struttura l’edilizia comunitaria. Ma senza dimenticare l’insegnamento del Covid: «La riconversione deve pensare anche a future pandemie». Magari per ricavare spazi per le terapie intensive. «Abbiamo sempre spinto a favore del cohousing» aggiunge anche Mariachiara Franzoia, assessora alle politiche sociali, che ricorda quanto fatto finora dal Comune («Abbiamo messo a disposizione molti degli immobili che potevamo destinare a questo»). E ammette di sperare anche nell’«attivazione dei privati».
E guardando al futuro, si mostrano interessati al cohousing i candidati sindaco. «Il numero enorme di alloggi sfitti non è un problema nuovo per Trento ed è una questione che riguarda il mercato privato» precisa Franco Ianeselli (SìAmo Trento). Spesso, aggiunge, alla base c’è la decisione dello stesso proprietario di non affittare i propri locali. Come risolvere la situazione? «Tutte le misure per fluidificare il mercato privato sono utili» assicura Ianeselli, che ricorda i fondi già avviati in passato in grado di fornire garanzie ai proprietari e di gestire le operazioni di affitto. In questo quadro, il co-housing è, secondo il candidato sindaco, una prospettiva «stimolante»: «A Trento — ricorda — ci sono già sperimentazioni di questo tipo. È un tema su cui investire profondamente in futuro, pensando anche all’invecchiamento della popolazione ed evitando che sia limitato a nicchie di popolazione». Più dubbioso, Ianeselli, sull’idea di una agenzia che si occupi dell’abitare sociale: «Il tema della casa si è sempre sviluppato in sinergia tra Provincia ed enti locali. Con una Provincia che non sta dando segni di vita su questo argomento, il Comune capoluogo dovrà scegliere di svolgere la propria parte».
Considera il co-housing una «grande opportunità per valorizzare l’aspetto sociale» anche Alessandro Baracetti, candidato del centrodestra. Che a questo somma anche l’opportunità fornita dal superbonus al 110% del decreto Rilancio. E individua tre vantaggi: «Il primo — elenca Baracetti — è il rinnovamento e l’abbellimento della città. C’è poi il rilancio dell’economia». Il terzo aspetto allarga lo sguardo al rapporto con Itea. «Visto che molte case comunali vengono date in gestione a Itea, si potrebbe pensare alla creazione di una sinergia». Baracetti torna quindi sui numeri. E ammette una certa sorpresa per la quantità di alloggi sfitti nel settore privato («Immagino sia la lunga coda della crisi»). Ma anche sulla montagna di Trento: a Sopramonte, ma soprattutto in Bondone. «Dati che riflettono le difficoltà legate all’orografia del nostro territorio» analizza il candidato sindaco. Che rilancia: «La soluzione a questo problema rimane la funivia».